sabato 19 aprile 2014

Chi va e chi resta

Nel giro di pochi mesi ci hanno lasciato due grandi: Doris Lessing e G.G.Marquez. La Lessing, conosciuta prima di transferirmi in Africa, quando volevo in particolare leggere qualcosa sul Sudafrica, mi ha subito rapita: ho divorato uno dietro l'altro "Martha Quest" e "Un matrimonio perbene", poi "Le nonne" e infine "L'abitudine di amare". Quest'ultimo giace ancora a metà sul comodino sia per questioni di tempo e/o di sonno arretrato sia perchè non mi sta affascinando piu' di tanto. Ciò non toglie che per me lei sia una grande della letteratura contemporanea. E poi c'è G.G.Marquez con i suoi mila e mila anni di solitudine...non sono mai riuscita ad andare oltre le prime 30 pagine! Quasi tutto il resto della sua produzione l'ho sempre letto volentieri, rigorosamente in lingua originale, nonostante il piu' delle volte mi sia stato imposto dai programmi degli esami universitari. E insomma se ne vanno altri due grandi, nel giro di pochi mesi, lasciandoci sempre piu' soli con Fabio Volo e Federico Moccia. Presa presa malissimo da questa riflessione, stamattina come un raggio di sole in mezzo al ciarpame letterario e televisivo (che tuttavia non disdegno, ndr) becco su un canale satellitare un bellissimo documentario sui John Fante e corro in libreria, quasi in ciabatte, per acquistare "Full of life" - "indimenticabile racconto di come un uomo e una donna possano amarsi e odiarsi, essere una contro l'altro e poi ancora amarsi e sentirsi insieme"...non si puo' resistere a una quarta di copertina che recita così- e "La confraternita del vino". Speriamo sia l'inizio di una nuova stagione di lettura. Ne avrei un gran bisogno e ne gioverei tantissimo.

domenica 9 giugno 2013

Le cinque del quinto

Frequenta le persone che possono renderti migliore e accogli quelli che puoi rendere migliori. Il vantaggio è reciproco perché mentre s'insegna si impara” (Lettere a Lucilio-Seneca) Questo post è per Antonella, Cristina, Elena, Nadia, Elisabeth. Vi ho conosciute cinque anni fa e quasi per caso vi ho ritrovate quest'anno: Nadia e Cristina che il tempo non ha cambiato, Antonella quasi irriconoscibile ed Elena...bè lei sì, irriconoscibile! E poi Elisabeth, il "nuovo arrivo". Nessuna meno speciale dell'altra. Questo vuole essere il mio modo per dirvi in bocca al lupo. Come se fossi una sorella...vabbè facciamo una zia...meglio ancora: una vicina di casa, che con il titolo del post ci sta pure bene! Vuole essere il mio modo per augurarvi il meglio, che tutti i vostri desideri, piccoli e grandi, possano realizzarsi e che il vostro futuro vi riservi soltanto il meglio. Ma questo vuole essere soprattutto il modo per ringraziarvi: sì, perché voi non lo sapete, ma l'anno scolastico che sta per terminare è stato lungo e faticoso per chi vi scrive e iniziare la settimana con le cinque del quinto, mi ha dato sempre una carica in più. Grazie per la vostra simpatia, le chiacchiere, i pettegolezzi...restate così, speciali come siete e...MUCHA MIERDA! La vostra vicina di cas...ehm...la prof!

venerdì 19 aprile 2013

simply inauthentic

Well,some people do hide and others seek. Maybe those who are hiding- escaping encounters, avoiding suprises, protecting their property, ignoring their fantasies, restricting their feelings, sitting out the Pan pipe hootchy-kootch of experience- maybe those people, people who won't talk to rednecks, or if they're rednecks won't talk to intellectuals, people who are afraid to get their shoes muddy or their noses wet, afraid to eat what they crave, afraid to drink Mexican water, afraid to bet a long shot to win, afraid to hitchhike, jaywalk, honky-tonk, cogitate, osculate, levitate, rock it, bop it, sock it, or bark at the moon, maybe such people are simply inauthentic. (The Woodpecker)

sabato 6 ottobre 2012

Un bicchiere di vino

...con un panino, due patatine, un po' di formaggio, due pizzette bianche, i panini salati al prosciutto: è la felicità. E anche i 400 gr persi con il virus intestinale, vanno a farsi friggere. ps: che poi mi chiedo perchè, lo stesso virus che ha colpito con violenza 3/4 della famiglia, abbia fatto perdere 3 kg a mio marito e 400 gr a me... vabbò...

martedì 2 ottobre 2012

Cinque minuti

Mi butto cinque minuti sul letto e poi una doccia. E' il relax che mi concedo a inizio serata prima di dare il via alle danze "bagnetti-cena-dopocena-nanna". Oggi me lo posso concedere perchè l'altra metà del pikkio è finalmente a casa dopo 3 settimane passate fuori per lavoro. E' stato un mese, quello passato, lungo, ma luuuungo per dire lungo. L'assenza del papà a dare una mano in casa rende le cose piuttosto complicate: certo c'è la baby sitter, ma lei c'è quando non ci sono io e quando ci sono io, ci sono solo io. E loro, my little monsters. Quello appena trascorso è stato un mese faticoso anche perchè ho ripreso a lavorare a pieno ritmo e non è facile conciliare mamma e lavoro. Quello passato è stato anche il mese in cui sulla mia busta paga è scomparsa la dicitura "determinato" per dare spazio a "indeterminato": in poche parole sono passata di ruolo, dopo anni, senza trucchi e senza inganni. Dovrei fare i salti di gioia, ringraziare il ministro, i sindacati che "tanto hanno lottato per confermare le assunzioni promesse" ecc.ecc.? Mah, non so, davvero. Non so se sia il caso ecco, semplicemente perchè quello che ho ora l'ho ottenuto dopo anni di precariato, specializzazioni su specializzazioni, senza trucchi e senza inganni, come ho detto. Tutta roba che, in un altro Paese, mi avrebbe garantito il famoso "indeterminato" molto, ma molto prima. Quindi sì, accenderò probabilmente un cero a qualche santo, ma solo perchè, loro, meritano sempre rispetto e male non fa. Ma non devo certo ringraziare nessuno nè sentirmi una miracolata per aver avuto quello che mi merito. Mi consola sapere che entro di ruolo relativamente giovane rispetto a colleghi 50-60enni che ho visto alle nomine. Mi consola anche sapere che, prima di decidere di fare l'insegnante, ho fatto altro e non potrò mai chiedermi "chissà se..." Non mi consola la parola "indeterminato", mi pare una galera, mi fa quasi piu' paura di "finchè morte non vi separi".

mercoledì 1 agosto 2012

Vacanze

Dopo circa tre anni ci siamo finalmente concessi una vacanza: 15 giorni al mare, all inclusive in un villaggio turistico. Che noi non siamo il genere di genitore nordeuropeo con marsupi e/o zaini porta bambini, scarpa da trekking e via su per le montagne...no non siamo quei tipi lì.
Comunque, dicevo, dopo tre anni. Qualche simpatico conoscente ha anche detto "ma se siete stati in vacanza finora!", riferendosi al fatto che mio marito è stato trasferito non sappiamo ormai più quante volte negli ultimi quattro anni, ma dimenticando che il Congo, il Gabon e l'Angola non sono proprio tra le mete preferite del turismo internazionale; fa certamente eccezione il Sudafrica ma io stavo lì con il pupo e lui viaggiava continuamente per le suddette mete. Quindi andateglielo a dire che è sempre in vacanza, vedrete cosa vi risponde.
Ma torniamo a noi: dicevo, all inclusive, villaggio turistico in un posto molto bello della nostra meravigliosa (in vacanza) Italia del Sud. Certamente con due bimbi piccoli non è vera e propria vacanza perchè: svegliali, vestili, protezionali (con crema solare 50), pannolinali, spannolinali, bagnettali, cambiali, addormentali, giocali...ecc.ecc. ma certo è che avere tutto a portata di mano, non dover cucinare, pulire, prendere l'auto, avere ampi e diversi spazi dove farli divertire e giocare...be' sono una gran cosa. Quindi siamo stati bene e lo rifarei, sperando che le prossime volte, almeno il grande, si faccia TUTTA LA GIORNATA al baby club con i suoi colleghi (quest'anno non c'è stato verso!).
E' uno di quei posti dove l'animatore ti propone di tutto e di più a tutte le ore ma lo stesso animatore capisce la situazione e a te che hai i bicipiti grossi così perchè stai spostando il passeggino sulla sabbia alle 9 del mattino, non propone proprio nulla.
Fatto sta che sono rientrata con delle certezze: 1. la vacanza all inclusive costa un botto ma ci sta tutta; 2. vacanza all inclusive, con animazione per bimbi e ragazzi, possibilmente fino a sera, fino a 18 anni; 3. vacanza all inclusive per molti significa "ho pagato, devo SFRUTTARE", quindi scene da film horror al ristorante, in spiaggia, in piscina, ai tornei. Non sto qui a raccontare perchè voglio conservare il ricordo dei bei giorni trascorsi, ma siamo veramente un popolo di maleducati. E non serviva la vacanza all inclusive per confermarmelo.

sabato 14 luglio 2012

La bocca della verità

Poco fa, tv accesa, Morgan in una trasmissione: Diego, il grande, lo vede, mi guarda e fa "MAMMA, GUADDA, 'A PECORA, BEEEEEEEEEEE!". Sto ancora ridendo, che in effetti somiglia a una capra (per i bimbi capre e pecore sono più o meno la stessa cosa).
E dire che le sue canzoni ci piacciono tanto e le cantiamo a squarciagola soprattutto in macchina.
Beeeeeee.