venerdì 30 marzo 2012

Uomini dai piedi piccoli

Sarà una mia fissazione ma purtroppo nutro antipatia per gli uomini dai piedi piccoli. Non posso farci niente. Forse il termine più corretto sarebbe diffidenza perchè quando un uomo ha i piedi piccoli, c'è qualcosa che non va. Dev'essere però una peculiarità di tutti gli uomini piccoli(vedi Brunetta), perchè loro in qualche modo devono sopperire alla mancanza di "misura" con un carattere forte, presuntuoso, antipatico in generale.
Ma veniamo a noi. La settimana scorsa vado a fare una visita specialistica: il medico è molto cordiale e mi mette a mio agio con le solite domande e frasi di circostanza. Tuttavia qualcosa non mi convince: è piccolo, tutto piccolo, con quegli zoccoli bianchi piccolissimi. Comunque, facciamo la visita, mi dice cose che "anche io ho una laurea in cardiologia" (devo perdere peso, fare sport, smettere di fumare anche le sole 5 sigarette al giorno) e poi mi dice che molto del mio malessere è dovuto allo stress degli ultimi tre anni, che lui mi capisce perchè ha avuto tre figli, di cui due gemelli, in 18 mesi...che il mio stress lo ha vissuto anche lui. Ed io: " immagino sua moglie!" -"Bè guardi, è mica vero...L'UNICA cosa che lei ha fatto in più è stato allattare", ed io "e partorire", e lui tutto piccato: "ecco, il solito spirito di gruppo...guardi che i due cesarei li ho fatti anche io!". A quel punto non ho risposto ma il mio sguardo l'ha detta tutta. Lui scocciatissimo apre la porta e fa entrare il paziente successivo. Insomma, oltre ad avere due gravidanze, due cesarei e allattare, il resto lo ha fatto tutto lui.
Hai capito l'uomo dai piedi piccoli? Non solo presuntuoso, ma anche rosicone.

giovedì 15 marzo 2012

Mattinate molto lunghe

Non ho nessun problema a dire che oggi alle 15.30 ero ancora in pigiama e non mi ero neanche lavata (una bellissima immagine di me per chi legge, lo so) manco a dirlo, non perchè mi sia voluta concedere una mattinata di relax -pigiama, cornetto e tv- ma perchè i due tiranni e una serie interminabile e interminata di cose da fare, non me lo hanno permesso. Durante mattinate o giornate come questa mi rendo conto, col senno di poi, che ad avere la peggio sono loro, i nanerottoli santi, che vorrebbero solo le mie attenzioni (giocare, essere rincorsi, essere presi in braccio...) e invece si ritrovano una mamma stanca e nevrotica che non se li fila o se lo fa, con poco entusiasmo. Quando me ne rendo conto mi sento una cacchetta, il che di norma peggiora ulteriormente il mio già umore nero. E siccome se ci ripenso mi vengono in mente tutti i motivo per i quali il mio umore da qualche giorno non si rischiara, forse è meglio se la smetto di scrivere.
Buonanotte.

mercoledì 14 marzo 2012

Distanza di sicurezza

Fino a poco tempo fa vivevo un posto il cui nome già indicava un luogo ameno: Castellana. Una casetta che abbiamo avuto per 9 anni, piccola: una stanza, uno stanzino, un bagno e un'ampia sala/cucina. All'ingresso ero riuscita a ricreare anche un angolo studio con pc, stampante, annessi e connessi. La cosa più bella di quella casa però è il panorama, che è stato poi UNO dei motivi che mi ha fatto decidere di andare a vivere lì quando ho lasciato mamma e papà: da una parte il Gran Sasso, dall'altra la Majella, d'inverno innevate, d'estate illuminate da tramonti mozzafiato, e poi una distesa di ulivi, vigneti e alberi da frutta. A maggio anche le lucciole, che ormai non si vedono più. Nei nove anni lì mi sono abituata alle distanze dal mondo civile (in quella frazione solo un emporio e un bar tabacchi), all'abbaiare dei cani a tutte le ore del giorno e della notte ma non alla presenza pressochè costante dei gechi, dei quali ho una fobia estrema.
Poi siamo partiti per l'Africa, ma quella casetta è rimasta ad aspettarci per i brevi soggiorni in Italia. Quindi, presa la decisione di rientrare, abbiamo anche dovuto decidere di trasferirci in una casa più grande, più centrale, con tutto a portata di mano, vista la presenza di due bimbi piccoli.Così siamo tornati in città, trasferendoci in quella che ora posso affermare con certezza essere la strada più trafficata, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, da automezzi e persone e/o individui di varia specie, del centro. E poi c'è un EPPOI grande come una casa: la distanza di sicurezza. Da chi? Da quelli che decidono di farti l'improvvisata perchè "passavano lì per caso", da quelli che "dai scendi un attimo, no vabbè salgo io", da quelli ai quali hai lasciato una copia delle chiavi in caso d'emergenza. Perchè sì, c'è anche chi, "Per non disturbare mafgari i bambini dormono", non pensano neanche di avvisare con una telefonata o, che dico, un colpo di citofono, ma salgono fino a su e poi TOC TOC sulla porta. Che magari io mi sto facendo la doccia, sto fumando una sigaretta sul balcone perchè finalmente i pupi mi danno tregua, mi sto mangiando una tavoletta di cioccolato, mi sto facendo i fatti miei insomma... e neanche a dire che fai finta di non esserci, col casino che fanno i nanetti!
Insomma, avete capito qual era stato, a suo tempo, un altro dei motivi per cui avevo scelto di andare a vivere in campagna, a 25 km da tutti e tutto?