mercoledì 14 marzo 2012

Distanza di sicurezza

Fino a poco tempo fa vivevo un posto il cui nome già indicava un luogo ameno: Castellana. Una casetta che abbiamo avuto per 9 anni, piccola: una stanza, uno stanzino, un bagno e un'ampia sala/cucina. All'ingresso ero riuscita a ricreare anche un angolo studio con pc, stampante, annessi e connessi. La cosa più bella di quella casa però è il panorama, che è stato poi UNO dei motivi che mi ha fatto decidere di andare a vivere lì quando ho lasciato mamma e papà: da una parte il Gran Sasso, dall'altra la Majella, d'inverno innevate, d'estate illuminate da tramonti mozzafiato, e poi una distesa di ulivi, vigneti e alberi da frutta. A maggio anche le lucciole, che ormai non si vedono più. Nei nove anni lì mi sono abituata alle distanze dal mondo civile (in quella frazione solo un emporio e un bar tabacchi), all'abbaiare dei cani a tutte le ore del giorno e della notte ma non alla presenza pressochè costante dei gechi, dei quali ho una fobia estrema.
Poi siamo partiti per l'Africa, ma quella casetta è rimasta ad aspettarci per i brevi soggiorni in Italia. Quindi, presa la decisione di rientrare, abbiamo anche dovuto decidere di trasferirci in una casa più grande, più centrale, con tutto a portata di mano, vista la presenza di due bimbi piccoli.Così siamo tornati in città, trasferendoci in quella che ora posso affermare con certezza essere la strada più trafficata, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, da automezzi e persone e/o individui di varia specie, del centro. E poi c'è un EPPOI grande come una casa: la distanza di sicurezza. Da chi? Da quelli che decidono di farti l'improvvisata perchè "passavano lì per caso", da quelli che "dai scendi un attimo, no vabbè salgo io", da quelli ai quali hai lasciato una copia delle chiavi in caso d'emergenza. Perchè sì, c'è anche chi, "Per non disturbare mafgari i bambini dormono", non pensano neanche di avvisare con una telefonata o, che dico, un colpo di citofono, ma salgono fino a su e poi TOC TOC sulla porta. Che magari io mi sto facendo la doccia, sto fumando una sigaretta sul balcone perchè finalmente i pupi mi danno tregua, mi sto mangiando una tavoletta di cioccolato, mi sto facendo i fatti miei insomma... e neanche a dire che fai finta di non esserci, col casino che fanno i nanetti!
Insomma, avete capito qual era stato, a suo tempo, un altro dei motivi per cui avevo scelto di andare a vivere in campagna, a 25 km da tutti e tutto?

4 commenti:

A maggese ha detto...

Il primo che mi si presentasse alla porta usando le chiavi che (non) gli avessi dato per emergenze prenderebbe talmente tanti calci in culo che non si farebbe rivedere mai piu'. Garantito.

ilpikkio ha detto...

E' un gesto estremo che evidentemente non posso fare...ma troverò il modo, spero.

A maggese ha detto...

Be' pero' mandarceli puoi, no?

ilpikkio ha detto...

mmm...mica facile...se ti dicessi chi è!