domenica 26 dicembre 2010
Bonefest'!
Amici lettori,
mi scuso per il ritardo ma tra panettoni, lasagne, brodi con cardo e simili amenità, solo ora riesco a farvi gli auguri per le feste.
Ci leggiamo presto per un consuntivo, sempre che consuntivo si possa dire.
Auguri!
martedì 7 dicembre 2010
Countdown
Ci siamo quasi. Tra qualche giorno si torna in Italia per le vacanze (di chi?) di Natale. Sono sei mesi di assenza ed è per me la prima volta che sto fuori così a lungo perchè, in altre occasioni di espatrio, riuscivo a tornare anche ogni due mesi. Evidentemente per motivi di distanza.
Certo partire in piena estate qui, e arrivare in pieno inverno lì, non è una prospettiva allettante. E certo mi scombussola l'idea di affrontare 18 ore di volo, con scalo in piena notte, dovendo gestire Zorro. Certo è ancora che non ho preparato neanche mezzo bagaglio e io odio preparare i bagagli. E ancora: avrei preferito perdere almeno 4 kg per tornare in piena forma, perchè lo so che ci sarà quello/a che mi dirà con aria maligna "ti trovo bene...." e io penserò che è struzzo/a.
Macchissene, perchè la cosa davvero certa è che ho voglia di rivedere chi mi sta a cuore. E vado con l'elenco, perchè a quanto pare ultimamente si usa:
la famigghia e quella biondina di Vicki. Lei è mia nipote, quest'anno ha iniziato la scuola materna -non si chiama asilo!- e ha pronta per noi una compilation di canzoncine natalizie che ha iniziato a preparare a settembre (ne ho avuta qualche anticipazione via skype);
gli amici di sempre, tranne purtroppo quelli che vivono lontano e che mi mancano assai;
le mamme del corso preparto con annesse pargolette (Zorro era l'unico maschio);
l'amica della A14 che una volta, quando ci siamo perse, mi ha detto "forse dovremmo fare quella strada" ed io "amica, quella è una diga";
l'amica che ha il locale nuovo;
l'amico che per poco non si faceva arrestare per fare il fregnone;
la signora del bar vicino casa, solo per sentire le sue pillole di saggezza;
i vicini di casa;
il cane condominiale.
giovedì 25 novembre 2010
due coccodrilli, un orangotango, ecc.ecc.
Cari i miei sparuti lettori, è un periodo molto intenso: abbiamo di nuovo visite e avere visite significa non avere molto tempo per il blog. Significa arrivare a sera stanchi più di prima e significa dover implementare i superpoteri di WW. Il multitasking diventa una filosofia di vita.
Tuttavia avere visite significa anche andare parecchio in giro, visitare posti nuovi e posti già noti che è sempre bello rivedere.
Siamo stati due giorni in una riserva a circa 3 h di auto da qui per un safari. E' venuto anche Zorro, povero lui, e si è comportato bene. E' stato bello bello ma, arrivati in zona leoni/leonesse me la sono fatta sotto nonostante avessimo fatto un break prima di arrivarci a base di vino e frutta e vino e vino (lo fanno apposta secondo me). Io poi non avevo idea di quanto fossero grandi i rinoceronti e gli ippopotami: a proposito, lo sapevate che questi ultimi sono tra le prime cause di morte per l'uomo in Africa? SAPEVATELO! Pare che il simpatico animale, dopo cena, rientrando a casa, travolga tutto quello che ha intorno.
Non lo fa apposta, è che è grosso.
Tutto molto bello, davvero, ma al safari delle 6 di mattina non ho partecipato...non per me...per il bambino.
Tuttavia avere visite significa anche andare parecchio in giro, visitare posti nuovi e posti già noti che è sempre bello rivedere.
Siamo stati due giorni in una riserva a circa 3 h di auto da qui per un safari. E' venuto anche Zorro, povero lui, e si è comportato bene. E' stato bello bello ma, arrivati in zona leoni/leonesse me la sono fatta sotto nonostante avessimo fatto un break prima di arrivarci a base di vino e frutta e vino e vino (lo fanno apposta secondo me). Io poi non avevo idea di quanto fossero grandi i rinoceronti e gli ippopotami: a proposito, lo sapevate che questi ultimi sono tra le prime cause di morte per l'uomo in Africa? SAPEVATELO! Pare che il simpatico animale, dopo cena, rientrando a casa, travolga tutto quello che ha intorno.
Non lo fa apposta, è che è grosso.
Tutto molto bello, davvero, ma al safari delle 6 di mattina non ho partecipato...non per me...per il bambino.
mercoledì 10 novembre 2010
Da grande
Qualche giorno FA arrivo in spiaggia, mare calmissimo, do un'occhiata alla bandiera degli shark spotter ed era ROSSA. Rossa significa che è molto probabile che ci siano squali "in zona". Così aguzzo la vista e passeggiando con Zorro cerco di avvistare la famosa pinna -DANDADANDADANDA-(musichetta del film LO SQUALO)o almeno un'ombra sott'acqua. All'improvviso: NINONINONINOOOOOOO una sirena spaccatimpani, un tizio che scende dalla torretta e cambia la bandiera da rossa a bianca con sfondo nero, le poche persone in acqua che escono, io che inizio a girare la testa a destra e a sinistra, quasi mi slogo il collo (sempre che il collo si possa slogare). Insomma, n'emozione che manco a Baywatch!
In questo paese è facile tornare bambini ed emozionarsi per cose semplici: e cosa c'è di più semplice di uno squalo?
Comunque non sono riuscita ad avvistarlo ma ho deciso che da grande farò la Shark Spotter.
In questo paese è facile tornare bambini ed emozionarsi per cose semplici: e cosa c'è di più semplice di uno squalo?
Comunque non sono riuscita ad avvistarlo ma ho deciso che da grande farò la Shark Spotter.
martedì 2 novembre 2010
Si accettano consigli
Sì vabbè, sono Wonder Woman ma...come si lavano i dentini, o meglio, il dentino, di un bimbo di otto mesi????
HELP!
HELP!
lunedì 1 novembre 2010
Lungo cammino verso la libertà
"Sapevo che l'oppressore era schiavo quanto l'oppresso, perchè chi priva gli altri della libertà è prigioniero dell'odio e chiuso dietro le sbarre del pregiudizio e della ristrettezza mentale"
Come anticipato vorrei scrivere due righe sull'autobiografia di Nelson Mandela che ho finito di leggere qualche giorno fa.
Non si tratta di una recensione ma di riflessioni su quello che considero uno dei testi migliori che abbia letto: non mi riferisco allo stile o al contenuto ma a quello che mi ha lasciato. Era tempo che non piangevo, mi arrabbiavo, sorridevo (sì si può anche sorridere) leggendo un libro.
Il racconto va dall'infanzia, alla sua elezione a presidente del Sudafrica e come è facile immaginare le pagine più buie sono quelle dei quasi 30 anni trascorsi in prigione, la maggior parte dei quali a Robben Island. Le emozioni che mi hanno accompagnato durante la lettura vanno dall'indignazione e l'incredulità per l'ennesima vergogna della quale si è macchiato il genere umano, all'ammirazione per un uomo che ha sacrificato tutta la sua vita per la libertà del proprio popolo. E, come dice lo stesso Madiba, il cammino non è ancora finito.
E' una di quelle letture da rendere obbligatorie a scuola: non si può capire cosa sia l'apartheid su mezza pagina di sussidiario o dalle cazoni dei Simple Minds. Ci sono "particolari" che sfuggono.
Solo 15 anni fa Mandela trascorreva l'ultimo periodo da prigioniero politico nel carcere di Polsmoor: ci passo davanti quasi tutti i giorni e non nascondo che ogni volta mi fa un certo effetto. La stessa cosa mi è successa ieri quando per la prima volta sono riuscita a scorgere in lontananza Robben Island. Qualle effetto? Mi si ripropongono gli stessi sentimenti di cui ho parlato pocanzi e l'indignazione è quello che prevale su tutti.
Poco più di 15 anni fa avevo terminato gli studi universitari, avevo già frequentato un master post-lauream ed ero partita per la mia esperienza di lavoro e studio all'estero. Poco più di 15 anni fa, quelle che sono esperienze normali nella vita di una persona, erano VIETATE ai miei coetanei sudafricani, perchè qualcuno aveva deciso che loro non potevano farlo, non erano capaci, non era la loro vita.
Non mi meraviglia sapere che ci sia ancora gente molto, molto arrabbiata per questo.
Quello che più ho apprezzato del libro è che non sia affatto una autobiografia romanzata: spesso chi scrive della propria vita cade sovente nella tentazione di romanzarla mentre qui non accade, si tratta piuttosto di una cronaca.
L'autobiografia di Mandela è stato un buon inizio per capire la storia del Paese che ci ospita. Ora sono alle prese con Doris Lessing. Vi farò sapere.
Come anticipato vorrei scrivere due righe sull'autobiografia di Nelson Mandela che ho finito di leggere qualche giorno fa.
Non si tratta di una recensione ma di riflessioni su quello che considero uno dei testi migliori che abbia letto: non mi riferisco allo stile o al contenuto ma a quello che mi ha lasciato. Era tempo che non piangevo, mi arrabbiavo, sorridevo (sì si può anche sorridere) leggendo un libro.
Il racconto va dall'infanzia, alla sua elezione a presidente del Sudafrica e come è facile immaginare le pagine più buie sono quelle dei quasi 30 anni trascorsi in prigione, la maggior parte dei quali a Robben Island. Le emozioni che mi hanno accompagnato durante la lettura vanno dall'indignazione e l'incredulità per l'ennesima vergogna della quale si è macchiato il genere umano, all'ammirazione per un uomo che ha sacrificato tutta la sua vita per la libertà del proprio popolo. E, come dice lo stesso Madiba, il cammino non è ancora finito.
E' una di quelle letture da rendere obbligatorie a scuola: non si può capire cosa sia l'apartheid su mezza pagina di sussidiario o dalle cazoni dei Simple Minds. Ci sono "particolari" che sfuggono.
Solo 15 anni fa Mandela trascorreva l'ultimo periodo da prigioniero politico nel carcere di Polsmoor: ci passo davanti quasi tutti i giorni e non nascondo che ogni volta mi fa un certo effetto. La stessa cosa mi è successa ieri quando per la prima volta sono riuscita a scorgere in lontananza Robben Island. Qualle effetto? Mi si ripropongono gli stessi sentimenti di cui ho parlato pocanzi e l'indignazione è quello che prevale su tutti.
Poco più di 15 anni fa avevo terminato gli studi universitari, avevo già frequentato un master post-lauream ed ero partita per la mia esperienza di lavoro e studio all'estero. Poco più di 15 anni fa, quelle che sono esperienze normali nella vita di una persona, erano VIETATE ai miei coetanei sudafricani, perchè qualcuno aveva deciso che loro non potevano farlo, non erano capaci, non era la loro vita.
Non mi meraviglia sapere che ci sia ancora gente molto, molto arrabbiata per questo.
Quello che più ho apprezzato del libro è che non sia affatto una autobiografia romanzata: spesso chi scrive della propria vita cade sovente nella tentazione di romanzarla mentre qui non accade, si tratta piuttosto di una cronaca.
L'autobiografia di Mandela è stato un buon inizio per capire la storia del Paese che ci ospita. Ora sono alle prese con Doris Lessing. Vi farò sapere.
venerdì 29 ottobre 2010
Pensiero della sera
Io non posso fare finta che qualcuno mi stia simpatico se in realtà mi sta cordialmente (ma anche non cordialmente) sulle palle.
Ecco, volevo dire questo.
Ecco, volevo dire questo.
giovedì 28 ottobre 2010
Oggi
Oggi mi sono svegliata alle 4.30 di mattina, non per colpa di Zorro, e non mi sono riaddormentata.
Oggi ho finito di leggere l'autobiografia di Nelson Mandela. Uno dei libri migliori che abbia mai letto, più che altro per le emozioni che mi ha dato e per quello che mi ha lasciato (ma ne parlerò in un altro post).
Oggi ho preparato un ottimo ragù.
Ora vado a dormire. Buonanotte.
Oggi ho finito di leggere l'autobiografia di Nelson Mandela. Uno dei libri migliori che abbia mai letto, più che altro per le emozioni che mi ha dato e per quello che mi ha lasciato (ma ne parlerò in un altro post).
Oggi ho preparato un ottimo ragù.
Ora vado a dormire. Buonanotte.
martedì 12 ottobre 2010
Hermanus
Sono ormai passate tre settimane da quando siamo stati al Festival delle Balene che no, non è un raduno di donne in sovrappeso al quale, visto il mio burrascoso rapporto con la bilancia negli ultimi tempi, avrei potuto tranquillamente prendere parte. Hermanus è una località a poco più di un centinaio di Km da Cape Town, andando verso Port Elizabeth. La strada per arrivarci, come tutte qui, ha dei panorami mozzafiato: si va dalle dune di sabbia alla foresta, passando per l'immensa e impressionante township Khayelitsha. Lungo la strada ti accompagnano gli immancabili babbuini che sì, va bene, fanno parte del panorama, ma ricordatevi sempre: SHUT THE DOOR AND CLOSE THE WINDOWS! Che so' pure un po' stronzetti.
Hermanus fino a poco tempo fa era un villaggio di pescatori e col tempo è diventata una località turistica grazie proprio alla presenza delle balene che si riescono a vedere per tutto l'anno. L'Hermanus Whale Festival si tiene a fine settembre e la cittadina si riempie di gente. Consiglio infatti di prenotare con largo anticipo, cosa che noi ovviamnte NON abbiamo fatto ma dopo una giornata passata al pc e al telefono siamo riusciti a trovare una sistemazione.(nb: moltissimi alberghi ahimè, non accettano bambini sotto i 12 anni...). Da Cape Town è anche possibile fare una gita di un giorno, ma non durante il Festival perchè per arrivarci ci si può impiegare il doppio del tempo previsto.
Cosa succede durante il Festival? No, non è che le balene si mettano lì in costume tipico per farsi ammirare, ma ci sono concerti, stand gastronomici e di artigianato, la banda, gli artisti di strada e tanta tanta gente. Una bella atmosfera davvero.
E tu vai in giro col tuo binocolo per i sentieri a picco sul mare e qui e lì vedi una coda, un muso, una pinna venire fuori dall'acqua. Wow.
E ora la domanda nasce spontanea: perchè si dice “in culo alla balena”?
mercoledì 6 ottobre 2010
Non ci siamo
Stamattina apro la posta e leggo la consueta newsletter condominiale in cui si avvisa che verosimilmente tra metà ottobre e metà dicembre è previsto un aumento dei furti con scasso in zona. Bene.
Dò un'occhiata alle notizie online e leggo delle minacce terroristiche all'Europa e all'Italia, il cui obiettivo sensibile principale pare essere l'aeroporto di Fiumicino. Considerando che ultimamente è uno dei luoghi più frequentati dalla mia famiglia (avendo peraltro una cugina assistente di volo), mi sento di affermare: molto bene.
Ieri sera in preda a una crisi di stanchezza e nervi, sono andata a letto alle 8, come una jena e senza salutare nessuno. Stamattina mi sono svegliata uno schifo perchè non ci si comporta così. Benissimo.
Direi proprio che non ci siamo, bisogna migliorare la giornata.
Quasi quasi mi faccio uno shampoo.
Dò un'occhiata alle notizie online e leggo delle minacce terroristiche all'Europa e all'Italia, il cui obiettivo sensibile principale pare essere l'aeroporto di Fiumicino. Considerando che ultimamente è uno dei luoghi più frequentati dalla mia famiglia (avendo peraltro una cugina assistente di volo), mi sento di affermare: molto bene.
Ieri sera in preda a una crisi di stanchezza e nervi, sono andata a letto alle 8, come una jena e senza salutare nessuno. Stamattina mi sono svegliata uno schifo perchè non ci si comporta così. Benissimo.
Direi proprio che non ci siamo, bisogna migliorare la giornata.
Quasi quasi mi faccio uno shampoo.
sabato 2 ottobre 2010
10 items or less
Da quando c'è Zorro le occasioni di riuscire a vedere un film per intero si sono ridotte drasticamente, almeno per me che alle 9 di sera non riesco a seguire neanche i cartoni animati di Tom e Jerry. Se invece inizio a guardare un film al pomeriggio, puntualmente c'è qualcosa per cui debbo interromperne la visione. Tuttavia qualche sera fa ho resistito alla stanchezza grazie a un film che mi ha presa da subito (special thanks to Superman. Nb: SUperman è uno di quelli che ha visto qualunque film, potrebbe giocare a Sarabanda con il cinema. E'incredibile, vede una scena e ti dice di che film si tratta e, oh! li ha visti tutti!!!) Ma torniamo a noi e alla pellicola in questione: 10 items or less in italiano è stato tradotto, "10 cose di noi" titolo che, come spesso accade, c'entra ben poco con quello originale. 10 items or less fa riferimento alla cassa veloce del supermercato e a un gioco che i protagonisti fanno un paio di volte nel corso del film. I protagonisti sono Morgan Freeman e Paz Vega: lei è bella e brava ed io la preferisco di gran lunga a Penélope Cruz. E poi è spagnola e io ho un debole per tutto ciò che è iberico. Morgan Freeman non era tra i miei attori preferiti o meglio, non lo consideravo più di tanto ma in questo film, dove interpreta se stesso, è davvero divertente (cfr. scena in cui osserva e commenta il lavoro di un impiegato). Ultimamente ho anche visto Invictus e lì è impressionante quanto sia simile a Mandela nel modo di parlare, di muoversi, di gesticolare. Credo lo abbia studiato per anni prima di interpretarne il ruolo.
Tornando a noi, non vi racconto la storia di 10 items or less perchè non voglio anticipare nulla e perchè spero che questo post vi abbia incuriosito. Vi dico solo che è la storia di una amicizia (o forse un amore?) che per alcuni versi mi ha ricordato "Lost in translation".
Buona visione!
giovedì 23 settembre 2010
lunedì 20 settembre 2010
Comunicato stanca
Cari i miei sparuti lettori, l'ultimo mio post risale ormai a parecchi giorni fa. E' che in questo periodo sono talmente stanca e ho tanti pensieri per la testa, che la sera non vedo l'ora di mettermi a letto e darmi alla lettura di "Lungo cammino verso la libertà", appassionante autobiografia di Nelson Mandela. Ma ne parlerò una volta terminata.
Più avanti spero anche di parlarvi del Festival delle balene che si terrà ad Hermanus il prossimo fine settimana. Intanto se siete curiosi date un'occhiata qui.
Più avanti spero anche di parlarvi del Festival delle balene che si terrà ad Hermanus il prossimo fine settimana. Intanto se siete curiosi date un'occhiata qui.
sabato 11 settembre 2010
Superman a Wonder Woman
"Va bene lo stesso se annuisco e passiamo ad altro?"
giovedì 9 settembre 2010
Lasciatemi cantaaaare!
Eh sì, sono proprio la classica italiana all'estero che non sa stare senza il cibo di casa sua.
Chiariamoci: io amo provare nuovi sapori e non disdegno la cucina tipica estera: dopo l'italiana la mia preferita è l'indiana. Tuttavia dopo un po' sento la necessità del maccherone made in Italy. Qui come scrivevo in un post precedente si trova quasi tutto, le materie prime sono ottime e non è affatto difficile concedersi piatti tipici della cucina mediterronea (no, non è un errore di battitura). Ciò che di italiano si trova sono le classiche cose: parmigiano, prosciutto crudo, pasta, mozzarelle e caffè. Il tutto naturalmente a prezzi da mutuo e il sapore, chenesò, non è lo stesso.
Il discorso relativo al provare nuovi sapori vale anche per Zorro (il bimbo), che da un mesetto a questa parte abbiamo iniziato a svezzare. Basti pensare che gli ho comprato un omogeneizzato che sull'etichetta porta la dicitura "a taste of Africa". Ma...c'è un MA: non si trova la pastina per bimbi!! Avete presenti le varie stelline, tempestine, ecc.? Be', niente. E come facciamo ad abituarlo al maccherone_tu_me_provochi_io_te_magno?
Il problema è presto risolto: mio marito sta per tornare dall'Italia con una valigia di circa 30 kg colma di leccornie per grandi e piccini.
Da lunedì tutti a dietaaahahahahahhaah che ridere!
Chiariamoci: io amo provare nuovi sapori e non disdegno la cucina tipica estera: dopo l'italiana la mia preferita è l'indiana. Tuttavia dopo un po' sento la necessità del maccherone made in Italy. Qui come scrivevo in un post precedente si trova quasi tutto, le materie prime sono ottime e non è affatto difficile concedersi piatti tipici della cucina mediterronea (no, non è un errore di battitura). Ciò che di italiano si trova sono le classiche cose: parmigiano, prosciutto crudo, pasta, mozzarelle e caffè. Il tutto naturalmente a prezzi da mutuo e il sapore, chenesò, non è lo stesso.
Il discorso relativo al provare nuovi sapori vale anche per Zorro (il bimbo), che da un mesetto a questa parte abbiamo iniziato a svezzare. Basti pensare che gli ho comprato un omogeneizzato che sull'etichetta porta la dicitura "a taste of Africa". Ma...c'è un MA: non si trova la pastina per bimbi!! Avete presenti le varie stelline, tempestine, ecc.? Be', niente. E come facciamo ad abituarlo al maccherone_tu_me_provochi_io_te_magno?
Il problema è presto risolto: mio marito sta per tornare dall'Italia con una valigia di circa 30 kg colma di leccornie per grandi e piccini.
Da lunedì tutti a dietaaahahahahahhaah che ridere!
venerdì 3 settembre 2010
Ho visto cose
Negli ultimi giorni ho visto:
un ragno grande quanto la mia mano. Per ragioni che ben capirete non ho fatto la foto al ragno con la mia mano accanto. In Gabon, date le dimensioni dei pipistrelli, ho avuto la conferma che Batman esiste (indicativo, perchè ESISTE). Evidentemente esiste anche Spiderman. E' sudafricano.
Ho visto arrivare la primavera a settembre.
Ho visto nuotare uno strano animale nell'Oceano, a pochi metri dalla riva: squalo? Otaria? Non lo so ma c'era una pinna che usciva dall'acqua ed è stato emozionante.
Ho visto un signore che giocava con la sua dentiera.
un ragno grande quanto la mia mano. Per ragioni che ben capirete non ho fatto la foto al ragno con la mia mano accanto. In Gabon, date le dimensioni dei pipistrelli, ho avuto la conferma che Batman esiste (indicativo, perchè ESISTE). Evidentemente esiste anche Spiderman. E' sudafricano.
Ho visto arrivare la primavera a settembre.
Ho visto nuotare uno strano animale nell'Oceano, a pochi metri dalla riva: squalo? Otaria? Non lo so ma c'era una pinna che usciva dall'acqua ed è stato emozionante.
Ho visto un signore che giocava con la sua dentiera.
martedì 24 agosto 2010
La domanda da 1.000.000 di $
Quella che tutti si pongono e soprattutto mi pongono è: "perchè (il bambino) piange"? Lo fanno sempre. Ovviamente se conoscessi la risposta, avrei già vinto il premio Nobel per la puericultura, ma non è così.
Qui in Sudafrica, poi, sono tutti talmente gentili che appena il bimbo inizia a frignare, si avvicinano per chiederti se è tutto a posto, se hai bisogno d'aiuto. Una volta, addirittura, la cameriera di una caffetteria si è offerta di tenere il bambino per permetterci di finire il pranzo. NB: ora, vabbè la gentilezza, ma sono pur sempre una mamma italiana, diffidente quanto basta per declinare l'invito e pensare "ma che sei matta?"
I primi tempi, quando il bimbo piangeva, mamma e papà entravano in crisi poi man mano ci hanno fatto l'abitudine.
Come ho spiegato in un post precendente, le provi tutte, quasi sempre senza successo.
Il bimbo può piangere perchè:
ha fame,
ha sonno,
si annoia,
è stanco,
ha qualche doloretto,
hafamesonnosiannoiaèstancohaqualchedoloretto.
Oppure non è nulla di tutto ciò e potrebbe essere un capriccio. Così a volte io lo lascio piangere per un po', per lasciarlo sfogare: quante volte ci hanno detto "piangi così ti sfoghi"? E se vale per noi, perchè non dovrebbe valere anche per loro? Naturalmente lo lascio sfogare per 5/10 minuti, non mettetevi in mente di lasciarlo piangere per ore, non è il caso.
Ad ogni modo, per concludere, la risposta alla domanda da 1.000.000 di $ è la seguente
">
Qui in Sudafrica, poi, sono tutti talmente gentili che appena il bimbo inizia a frignare, si avvicinano per chiederti se è tutto a posto, se hai bisogno d'aiuto. Una volta, addirittura, la cameriera di una caffetteria si è offerta di tenere il bambino per permetterci di finire il pranzo. NB: ora, vabbè la gentilezza, ma sono pur sempre una mamma italiana, diffidente quanto basta per declinare l'invito e pensare "ma che sei matta?"
I primi tempi, quando il bimbo piangeva, mamma e papà entravano in crisi poi man mano ci hanno fatto l'abitudine.
Come ho spiegato in un post precendente, le provi tutte, quasi sempre senza successo.
Il bimbo può piangere perchè:
ha fame,
ha sonno,
si annoia,
è stanco,
ha qualche doloretto,
hafamesonnosiannoiaèstancohaqualchedoloretto.
Oppure non è nulla di tutto ciò e potrebbe essere un capriccio. Così a volte io lo lascio piangere per un po', per lasciarlo sfogare: quante volte ci hanno detto "piangi così ti sfoghi"? E se vale per noi, perchè non dovrebbe valere anche per loro? Naturalmente lo lascio sfogare per 5/10 minuti, non mettetevi in mente di lasciarlo piangere per ore, non è il caso.
Ad ogni modo, per concludere, la risposta alla domanda da 1.000.000 di $ è la seguente
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venerdì 13 agosto 2010
Scusi, mi fa una ricarica?
I miei superpoteri stanno venendo meno sotto la minaccia dello stress fisico e mentale. Il bimbo ha avuto la sua prima influenza con febbre alta, passata l'influenza c'è stato il richiamo del vaccino che ha portato di nuovo la febbre, poi credo stia anche mettendo i dentini. Si dorme poco ma il marito sta aiutando tanto Wonderwoman e forse i superpoteri, per proprietà transitiva stanno passando a lui.
Da qualche giorno abbiamo anche visite dall'Italia e, per quanto si sia in confidenza , pensi a cosa fare, dove portarli, cosa preparare per pranzo/cena etc per farli sentire al meglio e far godere loro le meritate vacanze.
La testa fa un po' quello che le pare e il corpo non sempre la segue: ieri sono caduta rovinosamente dalle scale (e non ridete!!)
Wonder Woman sta perdendo colpi.
Da qualche giorno abbiamo anche visite dall'Italia e, per quanto si sia in confidenza , pensi a cosa fare, dove portarli, cosa preparare per pranzo/cena etc per farli sentire al meglio e far godere loro le meritate vacanze.
La testa fa un po' quello che le pare e il corpo non sempre la segue: ieri sono caduta rovinosamente dalle scale (e non ridete!!)
Wonder Woman sta perdendo colpi.
venerdì 6 agosto 2010
Lo chef consiglia
Dopo aver scritto il post precedente, mi è venuto un leggero languorino. Strano per una inappetente come me.
Con il Fat bastard, o altro vino bianco, ci dice molto il panino che vado a descrivervi. Lo chiameremo il panino Barcelona perchè la prima volta l'ho mangiato lì, in un baretto sconosciuto della Rambla Raval. In effetti il nome sul menù era un altro ma non lo ricordo.
Ingredienti:
pane tipo baguette
pomodoro
avocado
petto di pollo
olio d'oliva
Tostare la baguette solo nella parte interna dove successivamente verrà strofinato (strofinato? vabbè, si capisce) il pomodoro. Quindi versare un filo d'olio d'oliva sempre nella parte interna tostata. Sfracchiare (sfracchiare? vedi sopra) l'avocado fino ad ottenerne una purea, se l'avocado non dovesse essere maturo al punto da poterlo sfracchiare, può essere tagliato a fette sottili. Spalmare la purea sul pane o adagiarvi (adagiarvi mi sa che va bene) le fette. Quindi arrostire il petto di pollo, sfilettarlo e farcire il panino.
Buon appetito!
Varianti
Se non avete la baguette potete usare del pane in cassetta preferibilmente nero/integrale. Io ho provato anche la variante con le fajitas ma non mi ha entusiasmata, il pomodoro non viene assorbito data la consistenza della fajita.
Al posto dell'olio d'oliva potrebbe essere usata la maionese. Occhio a non esagerare con l'avocado perchè, soprattutto se è troppo maturo, potrebbe stomacare (stomacare? E' chiaro: non riesco più a parlare bene neanche una lingua).
Fatemi sapere com'è andata.
Con il Fat bastard, o altro vino bianco, ci dice molto il panino che vado a descrivervi. Lo chiameremo il panino Barcelona perchè la prima volta l'ho mangiato lì, in un baretto sconosciuto della Rambla Raval. In effetti il nome sul menù era un altro ma non lo ricordo.
Ingredienti:
pane tipo baguette
pomodoro
avocado
petto di pollo
olio d'oliva
Tostare la baguette solo nella parte interna dove successivamente verrà strofinato (strofinato? vabbè, si capisce) il pomodoro. Quindi versare un filo d'olio d'oliva sempre nella parte interna tostata. Sfracchiare (sfracchiare? vedi sopra) l'avocado fino ad ottenerne una purea, se l'avocado non dovesse essere maturo al punto da poterlo sfracchiare, può essere tagliato a fette sottili. Spalmare la purea sul pane o adagiarvi (adagiarvi mi sa che va bene) le fette. Quindi arrostire il petto di pollo, sfilettarlo e farcire il panino.
Buon appetito!
Varianti
Se non avete la baguette potete usare del pane in cassetta preferibilmente nero/integrale. Io ho provato anche la variante con le fajitas ma non mi ha entusiasmata, il pomodoro non viene assorbito data la consistenza della fajita.
Al posto dell'olio d'oliva potrebbe essere usata la maionese. Occhio a non esagerare con l'avocado perchè, soprattutto se è troppo maturo, potrebbe stomacare (stomacare? E' chiaro: non riesco più a parlare bene neanche una lingua).
Fatemi sapere com'è andata.
mercoledì 4 agosto 2010
martedì 3 agosto 2010
Dicono che sono magro, penso potrei fare di meglio
Un anno e due giorni fa tornavo in Italia dopo poco più di tre mesi trascorsi in Gabon, con parentesi in Camerun, Ghana e Sudafrica. Tornavo con una grossa valigia, molta nausea e 10 kg in meno. Mia maTre all'aeroporto quasi si mette a piangere perchè, secondo lei, ero più simile a un fantasma che a una persona degna di tale appellativo, ma le madri, si sa, tendono ad esagerare.
Causa della perdita dei 10 kg sono stati: un lungo e tormentato inverno di cui non sto qui a scrivere e la dieta forzata alla quale vieni sottoposto in alcuni paesi dell'Africa dove mangi pesce, riso, avocado, ananas, alternati a pesce, riso, avocado e ananas.
Questo è stato un bene soprattutto per la gravidanza, perchè il mio ginecologo, detto anche Bin Laden, non mi ha MAI pesata. Dopo il parto ero tornata in ottima forma e mi ero ripromessa di mantenerla tale. Certo non avevo fatto i conti col Sudafrica dove si mangia benissimo: chi mi conosce sa che sono una buona forchetta e anche un "buon bicchiere" (anche due, grazie). Insomma qui è tutto talmente fresco, le materie prime intendo, che anche il sandwich di Pick'n Pay è sopra la media. Di cibo ne parlerò più avanti magari, perchè vorrei utilizzare questo post per fare un brindisi ai vini sudafricani, a mio modesto avvisto, ottimi. Per ora ho provato solo i bianchi ma non vedo l'ora di provare i rossi: mi dicono dalla regia che il pinotage è la varietà d'uva più caratteristica della regione del Capo, un incrocio tra il Pinot Noir e il Cinsault.
Uno dei miei preferiti per il momento è il Fat Bastard (bianco) che sono certa non essere tra i migliori ma come fare a non comprare un vino che si chiama così?
Oh, sia chiaro, io non sono una che se ne intende di vini: so giusto distinguere uno buono da uno cattivo, so dirvi se sa di tappo, so identificare un vino giovane ma questo è tutto. Sono una, per intenderci, che quando al ristorante è il momento della pantomima, quando cioè il cameriere ti mostra la bottiglia e ti fa assaggiare il vino, fa finta di cercare qualcosa nella borsa, come si faceva a scuola al momento dell'interrogazione(si fa ancora NdProf).
Quello che so è che il Sudafrica è una terra ancora giovane per quanto riguarda la produzione di vino ma il mercato sta crescendo. Io ho la fortuna di vivere vicino Costantia una delle strade del vino insieme Stellembosh, Franschhoek, Paarl, ecc. Qualche sabato fa sono stata qui
Sono una che ama stare in compagnia e si sa: chi non beve in compagnia....ma soprattutto chi non beve, ha qualcosa da nascondere.
Salute!
Causa della perdita dei 10 kg sono stati: un lungo e tormentato inverno di cui non sto qui a scrivere e la dieta forzata alla quale vieni sottoposto in alcuni paesi dell'Africa dove mangi pesce, riso, avocado, ananas, alternati a pesce, riso, avocado e ananas.
Questo è stato un bene soprattutto per la gravidanza, perchè il mio ginecologo, detto anche Bin Laden, non mi ha MAI pesata. Dopo il parto ero tornata in ottima forma e mi ero ripromessa di mantenerla tale. Certo non avevo fatto i conti col Sudafrica dove si mangia benissimo: chi mi conosce sa che sono una buona forchetta e anche un "buon bicchiere" (anche due, grazie). Insomma qui è tutto talmente fresco, le materie prime intendo, che anche il sandwich di Pick'n Pay è sopra la media. Di cibo ne parlerò più avanti magari, perchè vorrei utilizzare questo post per fare un brindisi ai vini sudafricani, a mio modesto avvisto, ottimi. Per ora ho provato solo i bianchi ma non vedo l'ora di provare i rossi: mi dicono dalla regia che il pinotage è la varietà d'uva più caratteristica della regione del Capo, un incrocio tra il Pinot Noir e il Cinsault.
Uno dei miei preferiti per il momento è il Fat Bastard (bianco) che sono certa non essere tra i migliori ma come fare a non comprare un vino che si chiama così?
Oh, sia chiaro, io non sono una che se ne intende di vini: so giusto distinguere uno buono da uno cattivo, so dirvi se sa di tappo, so identificare un vino giovane ma questo è tutto. Sono una, per intenderci, che quando al ristorante è il momento della pantomima, quando cioè il cameriere ti mostra la bottiglia e ti fa assaggiare il vino, fa finta di cercare qualcosa nella borsa, come si faceva a scuola al momento dell'interrogazione(si fa ancora NdProf).
Quello che so è che il Sudafrica è una terra ancora giovane per quanto riguarda la produzione di vino ma il mercato sta crescendo. Io ho la fortuna di vivere vicino Costantia una delle strade del vino insieme Stellembosh, Franschhoek, Paarl, ecc. Qualche sabato fa sono stata qui
Sono una che ama stare in compagnia e si sa: chi non beve in compagnia....ma soprattutto chi non beve, ha qualcosa da nascondere.
Salute!
domenica 1 agosto 2010
pannolino
"per cambiare questo pannolino dobbiamo chiamare un geologo"
martedì 27 luglio 2010
Mamme e blog
Sapendo di non essermi inventata nulla di nuovo, ieri ho fatto un giro per blog tenuti da neo-mamme e non: più o meno si raccontano le stesse esperienze, ognuna, ovviamente, con occhi diversi. Ce ne sono alcuni con nomi davvero divertenti come quello di una giornalista milanese "Ero una buona madre prima di avere figli" o "Mums who need wine" (il link è tra i blog che seguo).
Sui blog delle mamme si affronta, inevitabilmente, lo scottante tema "cesareo vs parto naturale". Ora, io non vorrei dilungarmi più di tanto in merito, dico solo che ognuna dovrebbe essere libera di scegliere (cosa non sempre possibile) e fare il parto che meglio crede per se stessa e per il bimbo. Nessuno, e sottolineo nessuno, a mio avviso può nè deve permettersi di giudicare una scelta così importante.
Io ho sperato fin dal primo momento di avere un parto cesareo (TC) e quando mi trovavo a dirlo ad amiche e/o conoscenti, mi sono più volte sentita dire che ero una pazza che come potevo, ecc. Sottotitolo: come puoi privarti di una esperienza così...non senti tuo figlio...
Allora, a parte che il figlio lo senti e lo vedi subito perchè sei in anestesia parziale ma io, che di naturale, nel parto naturale (PN) ci trovo ben poco, non mi sono mai permessa di fare osservazioni di quel tipo alle talebane del PN. E, credetemi, di osservazioni ne avrei anche io ma non è questo il luogo, visto che a leggere questo blog ci potrebbe essere qualche maschietto debole di stomaco e/o qualche mamma in attesa.
Oh, e naturalmente non mi sento meno madre di altre solo perchè ho avuto il TC: ebbene sì qualcunA ha anche avuto il coraggio di dire una cosa del genere, ecco perchè le ho definite talebane.
E già che ci siamo sfatiamo qualche mito:
1)come dicevo, assisti alla nascita del bimbo perchè sei in anestesia parziale;
2)i dolori ce li hai comunque, solo che li hai dopo;
3)non è vero che dopo il TC non hai più la pancia, (la pancia se ne va presto SOLO se indossi la fascia da subito, ndr)
PS: una delle mie compagne di stanza al policlinico ha iniziato il travaglio alle 04:00 AM, alle 22.50 era ancora in sala travaglio sofferente come non mai; la ginecologa di turno, nonostante la partoriente avesse iniziato a chiedere il cesareo perchè non ce la faceva più, ha tirato per le lunghe. Intorno a mezzanotte, visto che non era più il caso di aspettare, le hanno fatto il cesareo. Vorrei solo ricordare che non solo è una sofferenza per la mamma ma lo è anche per il bimbo. E' stato giusto farla soffrire così? Praticamente la tizia ha partorito 2 volte!
NB: l'ultimo monitoraggio la sera prima dell'intervento l'ho fatto tra due sale travaglio ed è proprio il caso di affermare che ho sentito cose che voi umani...
NB2: le tizie in travaglio incontrate durante il mio ultimo monitoraggio mi hanno TUTTE detto che la prossima volta vogliono il cesareo.
Sui blog delle mamme si affronta, inevitabilmente, lo scottante tema "cesareo vs parto naturale". Ora, io non vorrei dilungarmi più di tanto in merito, dico solo che ognuna dovrebbe essere libera di scegliere (cosa non sempre possibile) e fare il parto che meglio crede per se stessa e per il bimbo. Nessuno, e sottolineo nessuno, a mio avviso può nè deve permettersi di giudicare una scelta così importante.
Io ho sperato fin dal primo momento di avere un parto cesareo (TC) e quando mi trovavo a dirlo ad amiche e/o conoscenti, mi sono più volte sentita dire che ero una pazza che come potevo, ecc. Sottotitolo: come puoi privarti di una esperienza così...non senti tuo figlio...
Allora, a parte che il figlio lo senti e lo vedi subito perchè sei in anestesia parziale ma io, che di naturale, nel parto naturale (PN) ci trovo ben poco, non mi sono mai permessa di fare osservazioni di quel tipo alle talebane del PN. E, credetemi, di osservazioni ne avrei anche io ma non è questo il luogo, visto che a leggere questo blog ci potrebbe essere qualche maschietto debole di stomaco e/o qualche mamma in attesa.
Oh, e naturalmente non mi sento meno madre di altre solo perchè ho avuto il TC: ebbene sì qualcunA ha anche avuto il coraggio di dire una cosa del genere, ecco perchè le ho definite talebane.
E già che ci siamo sfatiamo qualche mito:
1)come dicevo, assisti alla nascita del bimbo perchè sei in anestesia parziale;
2)i dolori ce li hai comunque, solo che li hai dopo;
3)non è vero che dopo il TC non hai più la pancia, (la pancia se ne va presto SOLO se indossi la fascia da subito, ndr)
PS: una delle mie compagne di stanza al policlinico ha iniziato il travaglio alle 04:00 AM, alle 22.50 era ancora in sala travaglio sofferente come non mai; la ginecologa di turno, nonostante la partoriente avesse iniziato a chiedere il cesareo perchè non ce la faceva più, ha tirato per le lunghe. Intorno a mezzanotte, visto che non era più il caso di aspettare, le hanno fatto il cesareo. Vorrei solo ricordare che non solo è una sofferenza per la mamma ma lo è anche per il bimbo. E' stato giusto farla soffrire così? Praticamente la tizia ha partorito 2 volte!
NB: l'ultimo monitoraggio la sera prima dell'intervento l'ho fatto tra due sale travaglio ed è proprio il caso di affermare che ho sentito cose che voi umani...
NB2: le tizie in travaglio incontrate durante il mio ultimo monitoraggio mi hanno TUTTE detto che la prossima volta vogliono il cesareo.
venerdì 23 luglio 2010
I'll cry for you
Ci sono volte in cui il pupo piange e non sai perchè. Le provi tutte: ha mangiato dunque non è per fame. Ha fatto la cacca/ruttino dunque non è mal di pancia. Gli dai il ciuccio e per cinque minuti, forse tre, smette di piangere. Ricomincia e gli dai un po' d'acqua e/o camomilla ma niente. Probabilmente è stanco allora provi a farlo addormentare e per cinque minuti, forse tre, si calma e pare stia dormendo profondamente. Allora lo metti sul divano o nel lettino e nell'attimo esatto in cui lo poggi, ricomincia. Allora provi a ignorarlo. Lo rimetti nel passeggino col suo giochetto preferito. Continua a strillare come un ossesso. Provi a fare la voce grossa ma lui ride. Subito dopo piange. Gli cambi il pannolino-che è pulito perchè gliel'hai cambiato mezz'ora prima-lo rimetti a letto.Piange. Ti chiedi dove sia il bottone per spegnerlo.
Si addormenta.
In tutto ciò tu sei riuscita a preparare la pasta ai 4 formaggi per cena.
Wonder Woman esiste.
Si addormenta.
In tutto ciò tu sei riuscita a preparare la pasta ai 4 formaggi per cena.
Wonder Woman esiste.
giovedì 22 luglio 2010
una donna emancipata
"Vabbè va, vado a fumare: perchè sono una donna emancipata, io. Ho anche lo smalto rosso"
mercoledì 21 luglio 2010
mezz'età
"Per una donna di mezz'età come me certe cose sono importanti"
"Mezz'età? Se ti sente mia madre si suicida"
"Mezz'età? Se ti sente mia madre si suicida"
martedì 20 luglio 2010
Musica maestro!
Le hit(s) del momento in questa casa sono le seguenti
1. PELIGRO
dal nuovo album del Gotan Project Tango 3.0: molto meglio del primo album devo ammetterlo.
2. BACK HOME cantata da Morgan
piace molto a WW che lo canta a squarciagola e il pupo le va dietro emettendo sonorità sempre nuove.
3. IL MIO MONDO cantata da Morgan
WW la canta e la balla con il pupo. WW deve avere ancora gli ormoni impazziti perchè quando la canta piange.
4. I DUE COCCODRILLI cantata da AAVV (?)
In ogni casa, con bambino/a/i/e, che si rispetti non si può non cantare e coreografare questo evergreen. Che poi, conoscevate le altre strofe? E ancora: ma che cacchio di animale è il LIOCORNO???
1. PELIGRO
dal nuovo album del Gotan Project Tango 3.0: molto meglio del primo album devo ammetterlo.
2. BACK HOME cantata da Morgan
piace molto a WW che lo canta a squarciagola e il pupo le va dietro emettendo sonorità sempre nuove.
3. IL MIO MONDO cantata da Morgan
WW la canta e la balla con il pupo. WW deve avere ancora gli ormoni impazziti perchè quando la canta piange.
4. I DUE COCCODRILLI cantata da AAVV (?)
In ogni casa, con bambino/a/i/e, che si rispetti non si può non cantare e coreografare questo evergreen. Che poi, conoscevate le altre strofe? E ancora: ma che cacchio di animale è il LIOCORNO???
lunedì 19 luglio 2010
Il Pikkio
Questo è il blog del pikkio. Il perchè è presto spiegato: uno dei miei libri preferiti, se non il preferito in assoluto, è "Natura morta con Picchio" di Tom Robbins. La prima lettura risale al 1996, le successive non si contano. Racconta la storia della principessa Leihgh-Cheri, rampolla di una famiglia di nobili decaduti che si innamora del dinamitardo Bernard Mickey Wrangle detto "il picchio", appunto. Ma non è solo questo: è un susseguirsi di avventure e personaggi grotteschi (per esempio la domestica di casa Leighh-Cheri) ed è anche un libro che svela segreti di interesse universale: cosa si nasconde dietro un pacchetto di Camel? Perchè le persone con in capelli rossi discendono dagli extraterrestri?
Natura morta con Picchio, però, cerca la risposta ad una più semplice domanda: com'è possibile far perdurare l'amore?
Non è detto che leggendolo troviate la risposta, ma vi sarete senz'altro divertiti
Wonder Woman esiste
E' vero: un figlio ti cambia la vita ed io aggiungerei anche il girovita, i fianchi e il contorno occhi. Perchè in 4 mesi le mie rughe intorno agli occhi sono aumentate proporzionalmente al peso del pupetto. Il motivo è noto a tutti: le poche ore di sonno notturno, quello diurno ovviamente non esiste.
Ogni quanto si sveglia un bambino? Per i primi due mesi io credo che non dormano mai e quando sembra che lo stiano facendo, in realtà stanno solo lasciando riposare le corde vocali. Il bimbo può dormire dai 28 minuti della prima notte a casa dopo l'ospedale, alle 6/7 ore a notte. Non dipende dalla sua stanchezza ma da quella dei genitori: più loro sono stanchi, meno dorme il bambino.
Ma quando dorme seriamente, e riesci a riposare anche tu, capisci che stai conoscendo una nuova forma d'amore: un amore che non pensavi potesse esistere. Ma soprattutto tu, mamma, se riesci a riposare anche un quarto d'ora, trovi le forze per fare qualsiasi cosa, anche centoventuno allo stesso tempo. Allatti mentre: fai bollire l'acqua per la prossima poppata, pulisci il biberon della poppata precedente, fai la lista mentale della spesa, leggi le email, rispondi al telefono, cambi canale, uccidi un miniscolo insetto che esce da sotto il mobile della cucina (perchè hai la vista bionica),scaldi l'acqua per il bagnetto, prepari il pigiamino, decidi che è il momento di avere un blog. Più o meno le stesse cose possono essere fatte anche al cambio del pannolino.
Ora, l'uomo che ti sta accanto in questa nuova avventura riesce a fare le cose appena elencate (sempresialodato), rigorosamente una alla volta e con tempi che a una mamma multitasking sembrano anni luce. No, non sono io che sono capitata male, è così nel 95% dei casi. E sono pure stata generosa con la percentuale.
Il multitasking è roba da donne.
Ps: quando ho detto a mio marito che titolo avrei dato al blog mi ha detto "e cosa vorresti dire???", quindi ne siete consapevoli!
Ogni quanto si sveglia un bambino? Per i primi due mesi io credo che non dormano mai e quando sembra che lo stiano facendo, in realtà stanno solo lasciando riposare le corde vocali. Il bimbo può dormire dai 28 minuti della prima notte a casa dopo l'ospedale, alle 6/7 ore a notte. Non dipende dalla sua stanchezza ma da quella dei genitori: più loro sono stanchi, meno dorme il bambino.
Ma quando dorme seriamente, e riesci a riposare anche tu, capisci che stai conoscendo una nuova forma d'amore: un amore che non pensavi potesse esistere. Ma soprattutto tu, mamma, se riesci a riposare anche un quarto d'ora, trovi le forze per fare qualsiasi cosa, anche centoventuno allo stesso tempo. Allatti mentre: fai bollire l'acqua per la prossima poppata, pulisci il biberon della poppata precedente, fai la lista mentale della spesa, leggi le email, rispondi al telefono, cambi canale, uccidi un miniscolo insetto che esce da sotto il mobile della cucina (perchè hai la vista bionica),scaldi l'acqua per il bagnetto, prepari il pigiamino, decidi che è il momento di avere un blog. Più o meno le stesse cose possono essere fatte anche al cambio del pannolino.
Ora, l'uomo che ti sta accanto in questa nuova avventura riesce a fare le cose appena elencate (sempresialodato), rigorosamente una alla volta e con tempi che a una mamma multitasking sembrano anni luce. No, non sono io che sono capitata male, è così nel 95% dei casi. E sono pure stata generosa con la percentuale.
Il multitasking è roba da donne.
Ps: quando ho detto a mio marito che titolo avrei dato al blog mi ha detto "e cosa vorresti dire???", quindi ne siete consapevoli!
venerdì 16 luglio 2010
INTRO
Nota per il mio tempismo apro questo blog nell'era del bavaglio. Non so quanto durerà, non tanto per il bavaglio, quanto per la mia costanza. Tuttavia ci voglio provare perchè una volta uno m'ha detto che devi avere un blog.
Io sono nata quando impazzavano pantaloni a zampa d'elefante, mio figlio è nato quando impazzivano i blog.
Abbiate pazienza, migliorerò col tempo.
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