sabato 6 ottobre 2012
Un bicchiere di vino
...con un panino, due patatine, un po' di formaggio, due pizzette bianche, i panini salati al prosciutto: è la felicità.
E anche i 400 gr persi con il virus intestinale, vanno a farsi friggere.
ps: che poi mi chiedo perchè, lo stesso virus che ha colpito con violenza 3/4 della famiglia, abbia fatto perdere 3 kg a mio marito e 400 gr a me... vabbò...
martedì 2 ottobre 2012
Cinque minuti
Mi butto cinque minuti sul letto e poi una doccia. E' il relax che mi concedo a inizio serata prima di dare il via alle danze "bagnetti-cena-dopocena-nanna". Oggi me lo posso concedere perchè l'altra metà del pikkio è finalmente a casa dopo 3 settimane passate fuori per lavoro. E' stato un mese, quello passato, lungo, ma luuuungo per dire lungo. L'assenza del papà a dare una mano in casa rende le cose piuttosto complicate: certo c'è la baby sitter, ma lei c'è quando non ci sono io e quando ci sono io, ci sono solo io. E loro, my little monsters. Quello appena trascorso è stato un mese faticoso anche perchè ho ripreso a lavorare a pieno ritmo e non è facile conciliare mamma e lavoro.
Quello passato è stato anche il mese in cui sulla mia busta paga è scomparsa la dicitura "determinato" per dare spazio a "indeterminato": in poche parole sono passata di ruolo, dopo anni, senza trucchi e senza inganni. Dovrei fare i salti di gioia, ringraziare il ministro, i sindacati che "tanto hanno lottato per confermare le assunzioni promesse" ecc.ecc.? Mah, non so, davvero. Non so se sia il caso ecco, semplicemente perchè quello che ho ora l'ho ottenuto dopo anni di precariato, specializzazioni su specializzazioni, senza trucchi e senza inganni, come ho detto. Tutta roba che, in un altro Paese, mi avrebbe garantito il famoso "indeterminato" molto, ma molto prima. Quindi sì, accenderò probabilmente un cero a qualche santo, ma solo perchè, loro, meritano sempre rispetto e male non fa. Ma non devo certo ringraziare nessuno nè sentirmi una miracolata per aver avuto quello che mi merito.
Mi consola sapere che entro di ruolo relativamente giovane rispetto a colleghi 50-60enni che ho visto alle nomine. Mi consola anche sapere che, prima di decidere di fare l'insegnante, ho fatto altro e non potrò mai chiedermi "chissà se..."
Non mi consola la parola "indeterminato", mi pare una galera, mi fa quasi piu' paura di "finchè morte non vi separi".
mercoledì 1 agosto 2012
Vacanze
Dopo circa tre anni ci siamo finalmente concessi una vacanza: 15 giorni al mare, all inclusive in un villaggio turistico. Che noi non siamo il genere di genitore nordeuropeo con marsupi e/o zaini porta bambini, scarpa da trekking e via su per le montagne...no non siamo quei tipi lì.
Comunque, dicevo, dopo tre anni. Qualche simpatico conoscente ha anche detto "ma se siete stati in vacanza finora!", riferendosi al fatto che mio marito è stato trasferito non sappiamo ormai più quante volte negli ultimi quattro anni, ma dimenticando che il Congo, il Gabon e l'Angola non sono proprio tra le mete preferite del turismo internazionale; fa certamente eccezione il Sudafrica ma io stavo lì con il pupo e lui viaggiava continuamente per le suddette mete. Quindi andateglielo a dire che è sempre in vacanza, vedrete cosa vi risponde.
Ma torniamo a noi: dicevo, all inclusive, villaggio turistico in un posto molto bello della nostra meravigliosa (in vacanza) Italia del Sud. Certamente con due bimbi piccoli non è vera e propria vacanza perchè: svegliali, vestili, protezionali (con crema solare 50), pannolinali, spannolinali, bagnettali, cambiali, addormentali, giocali...ecc.ecc. ma certo è che avere tutto a portata di mano, non dover cucinare, pulire, prendere l'auto, avere ampi e diversi spazi dove farli divertire e giocare...be' sono una gran cosa. Quindi siamo stati bene e lo rifarei, sperando che le prossime volte, almeno il grande, si faccia TUTTA LA GIORNATA al baby club con i suoi colleghi (quest'anno non c'è stato verso!).
E' uno di quei posti dove l'animatore ti propone di tutto e di più a tutte le ore ma lo stesso animatore capisce la situazione e a te che hai i bicipiti grossi così perchè stai spostando il passeggino sulla sabbia alle 9 del mattino, non propone proprio nulla.
Fatto sta che sono rientrata con delle certezze: 1. la vacanza all inclusive costa un botto ma ci sta tutta; 2. vacanza all inclusive, con animazione per bimbi e ragazzi, possibilmente fino a sera, fino a 18 anni; 3. vacanza all inclusive per molti significa "ho pagato, devo SFRUTTARE", quindi scene da film horror al ristorante, in spiaggia, in piscina, ai tornei. Non sto qui a raccontare perchè voglio conservare il ricordo dei bei giorni trascorsi, ma siamo veramente un popolo di maleducati. E non serviva la vacanza all inclusive per confermarmelo.
Comunque, dicevo, dopo tre anni. Qualche simpatico conoscente ha anche detto "ma se siete stati in vacanza finora!", riferendosi al fatto che mio marito è stato trasferito non sappiamo ormai più quante volte negli ultimi quattro anni, ma dimenticando che il Congo, il Gabon e l'Angola non sono proprio tra le mete preferite del turismo internazionale; fa certamente eccezione il Sudafrica ma io stavo lì con il pupo e lui viaggiava continuamente per le suddette mete. Quindi andateglielo a dire che è sempre in vacanza, vedrete cosa vi risponde.
Ma torniamo a noi: dicevo, all inclusive, villaggio turistico in un posto molto bello della nostra meravigliosa (in vacanza) Italia del Sud. Certamente con due bimbi piccoli non è vera e propria vacanza perchè: svegliali, vestili, protezionali (con crema solare 50), pannolinali, spannolinali, bagnettali, cambiali, addormentali, giocali...ecc.ecc. ma certo è che avere tutto a portata di mano, non dover cucinare, pulire, prendere l'auto, avere ampi e diversi spazi dove farli divertire e giocare...be' sono una gran cosa. Quindi siamo stati bene e lo rifarei, sperando che le prossime volte, almeno il grande, si faccia TUTTA LA GIORNATA al baby club con i suoi colleghi (quest'anno non c'è stato verso!).
E' uno di quei posti dove l'animatore ti propone di tutto e di più a tutte le ore ma lo stesso animatore capisce la situazione e a te che hai i bicipiti grossi così perchè stai spostando il passeggino sulla sabbia alle 9 del mattino, non propone proprio nulla.
Fatto sta che sono rientrata con delle certezze: 1. la vacanza all inclusive costa un botto ma ci sta tutta; 2. vacanza all inclusive, con animazione per bimbi e ragazzi, possibilmente fino a sera, fino a 18 anni; 3. vacanza all inclusive per molti significa "ho pagato, devo SFRUTTARE", quindi scene da film horror al ristorante, in spiaggia, in piscina, ai tornei. Non sto qui a raccontare perchè voglio conservare il ricordo dei bei giorni trascorsi, ma siamo veramente un popolo di maleducati. E non serviva la vacanza all inclusive per confermarmelo.
sabato 14 luglio 2012
La bocca della verità
Poco fa, tv accesa, Morgan in una trasmissione: Diego, il grande, lo vede, mi guarda e fa "MAMMA, GUADDA, 'A PECORA, BEEEEEEEEEEE!". Sto ancora ridendo, che in effetti somiglia a una capra (per i bimbi capre e pecore sono più o meno la stessa cosa).
E dire che le sue canzoni ci piacciono tanto e le cantiamo a squarciagola soprattutto in macchina.
Beeeeeee.
E dire che le sue canzoni ci piacciono tanto e le cantiamo a squarciagola soprattutto in macchina.
Beeeeeee.
sabato 26 maggio 2012
Serie A
La squadra di calcio della città in cui vivo è andata in serie A: della cosa m'importa una fava, come direbbe una mia conoscenza, perchè m'importa una fava del calcio, a meno che non siano i mondiali, e perchè credo che sia uno sport che di sportivo non ha più nulla e che, prima o poi, tira il peggio delle persone. Grandi, piccoli, uomini e donne. Me compresa, che qualche volta in passato sono andata allo stadio e mi sono ritrovata a a fare i cori dei quali non capivo neanche il significato (e non sapevo neanche per chi tifavo...).
Si festeggia già dalla scorsa settimana ma stasera, stanotte, è la notte. Tutto bello, tutto colorato, tutto esagerato. Sono quasi le 3 di notte e sotto casa mia i tifosi, da un paio d'ore circa, hanno bloccato la strada: le macchine che vogliono passare sono costrette a fare inversione su una strada a senso unico, altrimenti vengono letteralmente travolte da gruppi di minimo 10 persone. Un paio hanno rischiato di finirci sotto e poco fa hanno bloccato un furgoncino, hanno aperto i portelloni e hanno buttato per strada tutto quello che c'era dentro. Che bella festa...che tipi sportivi!
Allora, come spesso accade da quando vivo qui, stanca di subire la maleducazione altrui, chiamo il 112.
-"Salve sono la S.ra Tizio la chiamo da Via Le Mani dal Naso, capisco l'eccezionalità dell'evento, ma sono le 2 di notte, lei sa cosa sta succedendo qui?"
-"E sì signò, ci sta un po' di casino"
-"Sì ma lei sa che non fanno passare le macchine e che un paio di persone hanno rischiato di venire investite?"
-" E sì sì"
-"E quindi, che facciamo?"
- "E quindi niente signò, aspettiamo che finisca e speriamo non succeda niente" (il congiuntivo è una mia licenza poetica, ndr)
...
Sarà una strategia, sarà che è un evento eccezionale, ma bisogna sempre aspettare che succeda qualcosa per intervenire?
Mi sento molto tranquilla: grazie ForSe del (dis)ordine.
Si festeggia già dalla scorsa settimana ma stasera, stanotte, è la notte. Tutto bello, tutto colorato, tutto esagerato. Sono quasi le 3 di notte e sotto casa mia i tifosi, da un paio d'ore circa, hanno bloccato la strada: le macchine che vogliono passare sono costrette a fare inversione su una strada a senso unico, altrimenti vengono letteralmente travolte da gruppi di minimo 10 persone. Un paio hanno rischiato di finirci sotto e poco fa hanno bloccato un furgoncino, hanno aperto i portelloni e hanno buttato per strada tutto quello che c'era dentro. Che bella festa...che tipi sportivi!
Allora, come spesso accade da quando vivo qui, stanca di subire la maleducazione altrui, chiamo il 112.
-"Salve sono la S.ra Tizio la chiamo da Via Le Mani dal Naso, capisco l'eccezionalità dell'evento, ma sono le 2 di notte, lei sa cosa sta succedendo qui?"
-"E sì signò, ci sta un po' di casino"
-"Sì ma lei sa che non fanno passare le macchine e che un paio di persone hanno rischiato di venire investite?"
-" E sì sì"
-"E quindi, che facciamo?"
- "E quindi niente signò, aspettiamo che finisca e speriamo non succeda niente" (il congiuntivo è una mia licenza poetica, ndr)
...
Sarà una strategia, sarà che è un evento eccezionale, ma bisogna sempre aspettare che succeda qualcosa per intervenire?
Mi sento molto tranquilla: grazie ForSe del (dis)ordine.
venerdì 4 maggio 2012
Il mio parrucchiere.
Un annetto fa, mese più mese meno, rientravo dal Sudafrica pensando che tornare in Italia sarebbe stata la cosa più giusta da fare. Avevo allora un bimbo di poco più di un anno e un altro in arrivo ma soprattutto avevo molta nausea e gli ormoni impazziti. E quando gli ormoni impazziscono non bisogna prendere decisioni, lo dice anche il mio parrucchiere "Una dona incinta no deve prendere decisionni" (è venezuelano). Parole sante, perchè mai come in questo caso, mi sono pentita così tanto di una scelta. Tutto quello che mi aspettavo di trovare e fare al rientro in Italia, non l'ho trovato e non l'ho fatto, trovando invece il peggio anzi, per non vederla proprio nera, diciamo che non ho trovato il meglio. Insomma mi è ripresa la "solita" voglia di scappare perchè in cuor mio so che il futuro non può essre qui: in un paese e in una città che no offrono più molto, dove sono tutti arrabbiati, dove si lamentano tutti, dove tutti devono dirti quello che devi fare e dove tutti, nonostante le lamentele, ce l'hanno più grande, più bello e più intelligente di te (cosa? Tutto). Quella dove vivo, fino a 15 anni fa, era una bella città, ora è un concentrato di maleducazione, auto, motorini, sfilate di moda a tutte le ore del giorno e della notte, anche dal fruttivendolo, il che dà l'idea di quali siano le cose ritenute importanti.
Sono una persona fortunata perchè ho avuto la possibilità di viaggiare e vivere all'estero da quando ero piccola ma allo stesso tempo questa fortuna mi limita nel saper imparare ad apprezzare quello che ho o nell'imparare a vedere del buono anche in mezzo a tanta cacca.
Rivelazione di questo rientro in Italia è stata la riscoperta di un'amica, di quelle che senti e vedi poco, di quelle con le quali ti sei anche parecchio arrabbiata ma che non manca mai di dimostrarti la sua disponibilità e simpatia. Se dovessimo andarcene mi mancherà e mi mancheranno i miei naturalmente. Gli altri non so davvero.
Ah e mi mancherà molto il mio parrucchiere, perchè i parrucchieri sono una fonte inesauribile di perle di saggezza...
venerdì 30 marzo 2012
Uomini dai piedi piccoli
Sarà una mia fissazione ma purtroppo nutro antipatia per gli uomini dai piedi piccoli. Non posso farci niente. Forse il termine più corretto sarebbe diffidenza perchè quando un uomo ha i piedi piccoli, c'è qualcosa che non va. Dev'essere però una peculiarità di tutti gli uomini piccoli(vedi Brunetta), perchè loro in qualche modo devono sopperire alla mancanza di "misura" con un carattere forte, presuntuoso, antipatico in generale.
Ma veniamo a noi. La settimana scorsa vado a fare una visita specialistica: il medico è molto cordiale e mi mette a mio agio con le solite domande e frasi di circostanza. Tuttavia qualcosa non mi convince: è piccolo, tutto piccolo, con quegli zoccoli bianchi piccolissimi. Comunque, facciamo la visita, mi dice cose che "anche io ho una laurea in cardiologia" (devo perdere peso, fare sport, smettere di fumare anche le sole 5 sigarette al giorno) e poi mi dice che molto del mio malessere è dovuto allo stress degli ultimi tre anni, che lui mi capisce perchè ha avuto tre figli, di cui due gemelli, in 18 mesi...che il mio stress lo ha vissuto anche lui. Ed io: " immagino sua moglie!" -"Bè guardi, è mica vero...L'UNICA cosa che lei ha fatto in più è stato allattare", ed io "e partorire", e lui tutto piccato: "ecco, il solito spirito di gruppo...guardi che i due cesarei li ho fatti anche io!". A quel punto non ho risposto ma il mio sguardo l'ha detta tutta. Lui scocciatissimo apre la porta e fa entrare il paziente successivo. Insomma, oltre ad avere due gravidanze, due cesarei e allattare, il resto lo ha fatto tutto lui.
Hai capito l'uomo dai piedi piccoli? Non solo presuntuoso, ma anche rosicone.
Ma veniamo a noi. La settimana scorsa vado a fare una visita specialistica: il medico è molto cordiale e mi mette a mio agio con le solite domande e frasi di circostanza. Tuttavia qualcosa non mi convince: è piccolo, tutto piccolo, con quegli zoccoli bianchi piccolissimi. Comunque, facciamo la visita, mi dice cose che "anche io ho una laurea in cardiologia" (devo perdere peso, fare sport, smettere di fumare anche le sole 5 sigarette al giorno) e poi mi dice che molto del mio malessere è dovuto allo stress degli ultimi tre anni, che lui mi capisce perchè ha avuto tre figli, di cui due gemelli, in 18 mesi...che il mio stress lo ha vissuto anche lui. Ed io: " immagino sua moglie!" -"Bè guardi, è mica vero...L'UNICA cosa che lei ha fatto in più è stato allattare", ed io "e partorire", e lui tutto piccato: "ecco, il solito spirito di gruppo...guardi che i due cesarei li ho fatti anche io!". A quel punto non ho risposto ma il mio sguardo l'ha detta tutta. Lui scocciatissimo apre la porta e fa entrare il paziente successivo. Insomma, oltre ad avere due gravidanze, due cesarei e allattare, il resto lo ha fatto tutto lui.
Hai capito l'uomo dai piedi piccoli? Non solo presuntuoso, ma anche rosicone.
giovedì 15 marzo 2012
Mattinate molto lunghe
Non ho nessun problema a dire che oggi alle 15.30 ero ancora in pigiama e non mi ero neanche lavata (una bellissima immagine di me per chi legge, lo so) manco a dirlo, non perchè mi sia voluta concedere una mattinata di relax -pigiama, cornetto e tv- ma perchè i due tiranni e una serie interminabile e interminata di cose da fare, non me lo hanno permesso. Durante mattinate o giornate come questa mi rendo conto, col senno di poi, che ad avere la peggio sono loro, i nanerottoli santi, che vorrebbero solo le mie attenzioni (giocare, essere rincorsi, essere presi in braccio...) e invece si ritrovano una mamma stanca e nevrotica che non se li fila o se lo fa, con poco entusiasmo. Quando me ne rendo conto mi sento una cacchetta, il che di norma peggiora ulteriormente il mio già umore nero. E siccome se ci ripenso mi vengono in mente tutti i motivo per i quali il mio umore da qualche giorno non si rischiara, forse è meglio se la smetto di scrivere.
Buonanotte.
Buonanotte.
mercoledì 14 marzo 2012
Distanza di sicurezza
Fino a poco tempo fa vivevo un posto il cui nome già indicava un luogo ameno: Castellana. Una casetta che abbiamo avuto per 9 anni, piccola: una stanza, uno stanzino, un bagno e un'ampia sala/cucina. All'ingresso ero riuscita a ricreare anche un angolo studio con pc, stampante, annessi e connessi. La cosa più bella di quella casa però è il panorama, che è stato poi UNO dei motivi che mi ha fatto decidere di andare a vivere lì quando ho lasciato mamma e papà: da una parte il Gran Sasso, dall'altra la Majella, d'inverno innevate, d'estate illuminate da tramonti mozzafiato, e poi una distesa di ulivi, vigneti e alberi da frutta. A maggio anche le lucciole, che ormai non si vedono più. Nei nove anni lì mi sono abituata alle distanze dal mondo civile (in quella frazione solo un emporio e un bar tabacchi), all'abbaiare dei cani a tutte le ore del giorno e della notte ma non alla presenza pressochè costante dei gechi, dei quali ho una fobia estrema.
Poi siamo partiti per l'Africa, ma quella casetta è rimasta ad aspettarci per i brevi soggiorni in Italia. Quindi, presa la decisione di rientrare, abbiamo anche dovuto decidere di trasferirci in una casa più grande, più centrale, con tutto a portata di mano, vista la presenza di due bimbi piccoli.Così siamo tornati in città, trasferendoci in quella che ora posso affermare con certezza essere la strada più trafficata, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, da automezzi e persone e/o individui di varia specie, del centro. E poi c'è un EPPOI grande come una casa: la distanza di sicurezza. Da chi? Da quelli che decidono di farti l'improvvisata perchè "passavano lì per caso", da quelli che "dai scendi un attimo, no vabbè salgo io", da quelli ai quali hai lasciato una copia delle chiavi in caso d'emergenza. Perchè sì, c'è anche chi, "Per non disturbare mafgari i bambini dormono", non pensano neanche di avvisare con una telefonata o, che dico, un colpo di citofono, ma salgono fino a su e poi TOC TOC sulla porta. Che magari io mi sto facendo la doccia, sto fumando una sigaretta sul balcone perchè finalmente i pupi mi danno tregua, mi sto mangiando una tavoletta di cioccolato, mi sto facendo i fatti miei insomma... e neanche a dire che fai finta di non esserci, col casino che fanno i nanetti!
Insomma, avete capito qual era stato, a suo tempo, un altro dei motivi per cui avevo scelto di andare a vivere in campagna, a 25 km da tutti e tutto?
Poi siamo partiti per l'Africa, ma quella casetta è rimasta ad aspettarci per i brevi soggiorni in Italia. Quindi, presa la decisione di rientrare, abbiamo anche dovuto decidere di trasferirci in una casa più grande, più centrale, con tutto a portata di mano, vista la presenza di due bimbi piccoli.Così siamo tornati in città, trasferendoci in quella che ora posso affermare con certezza essere la strada più trafficata, di giorno e di notte, d'estate e d'inverno, da automezzi e persone e/o individui di varia specie, del centro. E poi c'è un EPPOI grande come una casa: la distanza di sicurezza. Da chi? Da quelli che decidono di farti l'improvvisata perchè "passavano lì per caso", da quelli che "dai scendi un attimo, no vabbè salgo io", da quelli ai quali hai lasciato una copia delle chiavi in caso d'emergenza. Perchè sì, c'è anche chi, "Per non disturbare mafgari i bambini dormono", non pensano neanche di avvisare con una telefonata o, che dico, un colpo di citofono, ma salgono fino a su e poi TOC TOC sulla porta. Che magari io mi sto facendo la doccia, sto fumando una sigaretta sul balcone perchè finalmente i pupi mi danno tregua, mi sto mangiando una tavoletta di cioccolato, mi sto facendo i fatti miei insomma... e neanche a dire che fai finta di non esserci, col casino che fanno i nanetti!
Insomma, avete capito qual era stato, a suo tempo, un altro dei motivi per cui avevo scelto di andare a vivere in campagna, a 25 km da tutti e tutto?
mercoledì 29 febbraio 2012
Acquisti 2, la vendetta.
Abbiamo restituito il passeggino doppio. Si è staccato un pezzo del "manubrio" senza neanche usarlo e poi è pesantissimo. Non serve. Stranamente ce lo hanno rimborsato, scrivo stranamente perchè negli ultimi tempi è cosa rara.
Ora provo con la pedanina da attaccare al passeggino di number two e vi faccio sapere. Fatto sta che ad oggi sono riuscita a uscire con tutti e due, da sola, solo una volta.
Vorrei essere un canguro.
Ora provo con la pedanina da attaccare al passeggino di number two e vi faccio sapere. Fatto sta che ad oggi sono riuscita a uscire con tutti e due, da sola, solo una volta.
Vorrei essere un canguro.
martedì 21 febbraio 2012
Non siamo soli
Da qualche tempo non dico di sentirmi meno stanca, ma inizio ad accusare meno il colpo. Certo se riuscissi a dormire una notte intera sarebbe meglio, ma vallo a dire a number two. La mia faccia è ancora quella di una un po' sconvolta dalla quotidianità. Consola sapere, come recita il titolo di questo post, che non siamo soli. Ieri, a spasso con number one, incontro il papà di una sua compagna di asilo. Anche lui e la moglie, coraggiosa, inconsapevole e temeraria coppia che ha deciso di fare il secondo figlio a breve distanza dal primo: lui mi inizia a parlare a raffica e mi fa "ma lo vedi come sto? Stamattina A. si è svegliato alle 4.30 e non ne ha voluto sapere di dormire. Dopo un'ora ero già in ufficio. Lo vedi come sto?", mi ripete. E sì, lo vedo, perchè io pure sto così. E lui ancora: "No, vabbè, non si può!". E ci siamo salutati senza sapere se ridere o piangere (forse per lui la seconda opzione visto che stava andando a pagare la retta del nido).
La sera stessa viene a trovarci una coppia a casa per "catechizzarci" in occasione dell'imminente battesimo di number two. Quando ho chiesto se avessero figli lei mi guarda sconfitta e mi fa " uno di 4, uno di 3, uno di 2". Io ho guardato mio marito e gli ho detto: LO VEDI? NON LAMENTARTI PIU'.
Non siamo soli, l'ho detto.
La sera stessa viene a trovarci una coppia a casa per "catechizzarci" in occasione dell'imminente battesimo di number two. Quando ho chiesto se avessero figli lei mi guarda sconfitta e mi fa " uno di 4, uno di 3, uno di 2". Io ho guardato mio marito e gli ho detto: LO VEDI? NON LAMENTARTI PIU'.
Non siamo soli, l'ho detto.
venerdì 17 febbraio 2012
Acquisti
Quando si è neo genitori si spendono molti soldini, questo è noto a tutti, la maggior parte per cose utili e indispensabili: una per tutte i pannolini. Una buona percentuale delle risorse di mamma e papà, tuttavia, se ne va in fumo per cose assolutamente inutili e/o che per varie ragioni non verranno mai utilizzate. Complice di tutto ciò i cataloghi di negozi per l'infanzia,le pubblicità ingannevoli e l'errata (vedremo perchè) convinzione di rendersi la vita più facile. Ci si ritrova quindi con cose stipate negli armadi, ancora imballate, e con altre di cui hai assolutamente bisogno e non hai.
Tra le cose che ritenevo indispensabili, per esempio, lo scalda pappa/scalda biberon con la presa anche per l'auto: mai usato perchè di solito scaldo l'acqua per il biberon prima di uscire, la metto nella borsina termica e all'occorrenza è bella e pronta per il altte in polvere. Lo stesso vale per le pappe, al più la si fa riscaldare nel ristorante/albergo/bar/aereo dove ci si trova. Se poi il bambino mangia la pappa a temperatura ambiente, anche meglio. Intorno ai 18 mesi il problema non si pone più perchè il bimbo mangia più o meno qualsiasi cosa.
Tempo fa mi è stato regalato (ma c'è gente che spende bei soldini per comprarlo) un biberon autoriscaldante: per meglio intenderci ha delle capsule (praticamente delle supposte...so che no è una bella immagine ma rende l'idea) che all'occorrenza si infilano nell'apposita fessura e, tempo 4 minuti, riscaldano l'acqua o il liquido a 37°C. Ora, a parte il fatto che lo si può usare solo per 3/4 mesi in quanto la capienza massima è 170 ml, c'è da aggiungere che non sempre funziona (e la capsula/supposta devi buttarla) e che è PESANTE. Dunque sembra una cosa fighissima ma non lo è affatto, a mio avviso.
Poi ci sono tutti quei biberon anti colica, anti rigurgito, antichenesò, tutti tempestati di accessori che, non solo costano un occhio della testa, sono un grattacapo da montare, smontare e pulire, ma poi il rigurgito e la colica arrivano puntuali.
I giochetti, gommette, cerchietti &Co per massaggiare le gengive, non servono a niente: il primo figlio se le dava continuamente in fronte perchè, tra l'altro, alcuni sono belli grandi e pesanti, il secondo preferisce di gran lunga infilarsi le dita in bocca, poi la mano e presto, immagino, anche tutto il braccio (si sta esercitando molto, ci riuscirà!).
Passiamo ora a quelle cose che, no non mi serve, e invece, ah se lo avvessi preso prima!
Lo sterilizzatore da microonde. Ne avevo comprato uno elettrico ma ci andavano solo 2 biberon, ci si metteva una quantità irrisoria d'acqua che veniva scaldata da una piastra in metallo che dopo un mesetto di uso si è arruginita. Quindi sono passata alla "bollitura" nella pentola normale: se l'acqua è piena di calcare ti rovina i biberon, che devi ricomprare, e se dimentichi il gas acceso perchè nel frattempo stai cambiandoilpannolinoauno e giocandoabubùsetteconl'altro, sappiamo cosa può succedere. Devi ricomprare casa. Quindi mi sono FINALMENTE convertita allo sterilizzatore da microonde e in 5 minuti è tutto bello pulito e igienizzato.
No, io il passeggino doppio non lo voglio, è ingombrante, ne abbiamo già due normali... Il grande camminerà, oppure porterò lui nel passeggino e il piccolo nel marsupio. Oppure il piccolo nel passeggino e il grande sulla pedana che si attacca al passeggino. Oppure mi faccio un trapianto di braccia, e me ne faccio mettere altre due.
Ieri in questa casa è entrato con grande gioia e sollievo di chi vi scrive il passeggino TANDEM! Perchè è vero che il grande è "grande" ma non ha ancora due anni e non è possibile pretendere da lui i km a piedi. Non è neanche prevista una schiena di ricambio e portarlo in braccio quando non ha voglia di camminare.
Rendersi la vita comoda e semplice, questo è il motto. Non farsi infinocchiare ed entusiasmare da quelle che sono vere e proprie cagate.
Certo tutto questo io l'ho imparato a mie spese e quando mi permetto di dare dei suggerimenti a qualche amica o conoscente in attesa, vengo anche guardata come quella che "ecco ora deve dirmi cosa devo o non devo fare".
La crisi c'è, ma non nel settore baby, credetemi.
Tra le cose che ritenevo indispensabili, per esempio, lo scalda pappa/scalda biberon con la presa anche per l'auto: mai usato perchè di solito scaldo l'acqua per il biberon prima di uscire, la metto nella borsina termica e all'occorrenza è bella e pronta per il altte in polvere. Lo stesso vale per le pappe, al più la si fa riscaldare nel ristorante/albergo/bar/aereo dove ci si trova. Se poi il bambino mangia la pappa a temperatura ambiente, anche meglio. Intorno ai 18 mesi il problema non si pone più perchè il bimbo mangia più o meno qualsiasi cosa.
Tempo fa mi è stato regalato (ma c'è gente che spende bei soldini per comprarlo) un biberon autoriscaldante: per meglio intenderci ha delle capsule (praticamente delle supposte...so che no è una bella immagine ma rende l'idea) che all'occorrenza si infilano nell'apposita fessura e, tempo 4 minuti, riscaldano l'acqua o il liquido a 37°C. Ora, a parte il fatto che lo si può usare solo per 3/4 mesi in quanto la capienza massima è 170 ml, c'è da aggiungere che non sempre funziona (e la capsula/supposta devi buttarla) e che è PESANTE. Dunque sembra una cosa fighissima ma non lo è affatto, a mio avviso.
Poi ci sono tutti quei biberon anti colica, anti rigurgito, antichenesò, tutti tempestati di accessori che, non solo costano un occhio della testa, sono un grattacapo da montare, smontare e pulire, ma poi il rigurgito e la colica arrivano puntuali.
I giochetti, gommette, cerchietti &Co per massaggiare le gengive, non servono a niente: il primo figlio se le dava continuamente in fronte perchè, tra l'altro, alcuni sono belli grandi e pesanti, il secondo preferisce di gran lunga infilarsi le dita in bocca, poi la mano e presto, immagino, anche tutto il braccio (si sta esercitando molto, ci riuscirà!).
Passiamo ora a quelle cose che, no non mi serve, e invece, ah se lo avvessi preso prima!
Lo sterilizzatore da microonde. Ne avevo comprato uno elettrico ma ci andavano solo 2 biberon, ci si metteva una quantità irrisoria d'acqua che veniva scaldata da una piastra in metallo che dopo un mesetto di uso si è arruginita. Quindi sono passata alla "bollitura" nella pentola normale: se l'acqua è piena di calcare ti rovina i biberon, che devi ricomprare, e se dimentichi il gas acceso perchè nel frattempo stai cambiandoilpannolinoauno e giocandoabubùsetteconl'altro, sappiamo cosa può succedere. Devi ricomprare casa. Quindi mi sono FINALMENTE convertita allo sterilizzatore da microonde e in 5 minuti è tutto bello pulito e igienizzato.
No, io il passeggino doppio non lo voglio, è ingombrante, ne abbiamo già due normali... Il grande camminerà, oppure porterò lui nel passeggino e il piccolo nel marsupio. Oppure il piccolo nel passeggino e il grande sulla pedana che si attacca al passeggino. Oppure mi faccio un trapianto di braccia, e me ne faccio mettere altre due.
Ieri in questa casa è entrato con grande gioia e sollievo di chi vi scrive il passeggino TANDEM! Perchè è vero che il grande è "grande" ma non ha ancora due anni e non è possibile pretendere da lui i km a piedi. Non è neanche prevista una schiena di ricambio e portarlo in braccio quando non ha voglia di camminare.
Rendersi la vita comoda e semplice, questo è il motto. Non farsi infinocchiare ed entusiasmare da quelle che sono vere e proprie cagate.
Certo tutto questo io l'ho imparato a mie spese e quando mi permetto di dare dei suggerimenti a qualche amica o conoscente in attesa, vengo anche guardata come quella che "ecco ora deve dirmi cosa devo o non devo fare".
La crisi c'è, ma non nel settore baby, credetemi.
martedì 14 febbraio 2012
Congedo parentale
Il dado è tratto: ieri ho chiamato la scuola e ho comunicato che per quest'anno non tornerò. La decisione è stata ben ponderata: in soldoni e in stanchezza, non mi conviene rientrare. Dovrei svegliarmi tutti i giorni alle 5 per arrivare in tempo, considerando che intorno alle 2 ci si sveglia ancora per far mangiare il piccolo, la cosa è improponibile. Quest'anno infatti mi è toccata una scuola a un'ora e mezza da casa, dietro l'angolo. Il lavoro mi mancherà, perchè nonostante sia uno dei mestieri più maltrattati, è l'unico che mi piace fare e che mi fa sentire bene. Mi mancherà anche perchè tornare al lavoro sarebbe come tornare a quella normalità che farebbe bene anche alla mia pressione arteriosa, ma non è proprio il caso, davvero.
L'anno prossimo poi ci organizzeremo e a dire il vero già non vedo l'ora.
L'anno prossimo poi ci organizzeremo e a dire il vero già non vedo l'ora.
Un mondo migliore
E finalmente è uscito il sole, ma non si può uscire perchè se esci rischi di romperti una gamba scivolando su quelli che una volta erano marciapiedi o spaccarti la testa con i cumuli di neve e ghiaccio che cadono dai cornicioni. Ieri però mi sono presa qualche ora per andare a fare shopping e respirare un po' d'aria. Sono tornata che puzzavo come il tubo di scappamento di un autobus di linea: ma con la neve l'aria non dovrebbe essere più pulita?
Vabbè ma che fa, stasera inizia Sanremo e sarà un mondo migliore per tutti.
Vabbè ma che fa, stasera inizia Sanremo e sarà un mondo migliore per tutti.
venerdì 10 febbraio 2012
Ne parlano tutti
Ne parlano tutti, lo so. C'è da dire tuttavia che, davvero, nevicate così non se ne vedevano da anni: solo oggi ne sta facendo tanta come in tre giorni consecutivi. Chi vi scrive non lo fa nè da un atollo delle Maldive, nè dal Tirolo ma da una città di mare dove in estate si toccano i 40°C e il 90% di umidità (un simpatico clima).
Noi ci scaldiamo così, anche se non siamo tirolesi.
Per dovere di cronaca devo precisare che i pinguini sono africani, ma non hanno sofferto sul set fotografico (il balcone di casa).
Noi ci scaldiamo così, anche se non siamo tirolesi.
Per dovere di cronaca devo precisare che i pinguini sono africani, ma non hanno sofferto sul set fotografico (il balcone di casa).
giovedì 9 febbraio 2012
La dea Kali
La mia vita sociale da quando è arrivato il secondo si è di gran lunga dimezzata, se non, oserei dire, annullata. Non che la cosa mi faccia penare, visto che non sono mai stata una grande viveur ma certo è che alcune cose fondamentali mi mancano: andare con una certa periodicità dal parrucchiere e/o dall'estetista e/o a fare del sano shopping e/o andare al cinema.
I contatti con le amiche li riservo alla sera via sms e uno degli ultimi recitava più o meno così "Ciao, ho svoltato una mezz'ora con i palloncini. Poi bagnetto a Zorro che si è sfranticato nella vasca e ora sembra Mohamed Alì dopo un incontro; poi preparo la cena ma Sancho decide di fare la cacca fino al collo, dopo averlo appena preparato per la notte. Ci sentiamo domani".
Allora: la prima parte, quella dei palloncini, si riferisce al fatto che, in queste giornate di tormenta di neve, ci si inventa un po' di tutto per far passare le ore in casa. Non che uno non voglia uscire ma, a parte il fatto che per me, con tutti e due, è ancora un'impresa epica riuscire a farlo senza l'aiuto di qualcuno, si aggiunge il rischio di tornare a casa con qualche arto fratturato per via dei marciapiedi che sono diventati delle piste da hockey (sul ghiaccio ovviamente).
Quella stessa sera, prima dell'sms, mi sono ritrovata a pensare di scrivere questo post mentre, più o meno contemporaneamente,
1.cucinavo per Zorro;
2.avvertivo un certo odorino provenire dal pannolino di Sancho;
3.cambiavo Sancho mentre Zorro correva col trenino intorno al fasciatoio urlando "mamma, guadda, tenino ciuffe ciuffe";
4.1 con una mano aiutavo Zorro a mangiare;
4.2 con l'altra mano davo il biberon a Sancho;
4.3 con l'altra mano ancora mi preparavo e cercavo di mangiare una insalata (preparavo...vabbè...aprivo la busta di quella già pronta).
Con l'altra mano? Direte voi. E sì, giuro che a un certo punto mi sono guardata intorno pure io per capire da dove uscisse e come riuscissi a fare tutte 'ste cose insieme.
Ciuffe ciuffe.
I contatti con le amiche li riservo alla sera via sms e uno degli ultimi recitava più o meno così "Ciao, ho svoltato una mezz'ora con i palloncini. Poi bagnetto a Zorro che si è sfranticato nella vasca e ora sembra Mohamed Alì dopo un incontro; poi preparo la cena ma Sancho decide di fare la cacca fino al collo, dopo averlo appena preparato per la notte. Ci sentiamo domani".
Allora: la prima parte, quella dei palloncini, si riferisce al fatto che, in queste giornate di tormenta di neve, ci si inventa un po' di tutto per far passare le ore in casa. Non che uno non voglia uscire ma, a parte il fatto che per me, con tutti e due, è ancora un'impresa epica riuscire a farlo senza l'aiuto di qualcuno, si aggiunge il rischio di tornare a casa con qualche arto fratturato per via dei marciapiedi che sono diventati delle piste da hockey (sul ghiaccio ovviamente).
Quella stessa sera, prima dell'sms, mi sono ritrovata a pensare di scrivere questo post mentre, più o meno contemporaneamente,
1.cucinavo per Zorro;
2.avvertivo un certo odorino provenire dal pannolino di Sancho;
3.cambiavo Sancho mentre Zorro correva col trenino intorno al fasciatoio urlando "mamma, guadda, tenino ciuffe ciuffe";
4.1 con una mano aiutavo Zorro a mangiare;
4.2 con l'altra mano davo il biberon a Sancho;
4.3 con l'altra mano ancora mi preparavo e cercavo di mangiare una insalata (preparavo...vabbè...aprivo la busta di quella già pronta).
Con l'altra mano? Direte voi. E sì, giuro che a un certo punto mi sono guardata intorno pure io per capire da dove uscisse e come riuscissi a fare tutte 'ste cose insieme.
Ciuffe ciuffe.
giovedì 2 febbraio 2012
alle 6 del mattino
Quando alle 6 del mattino ti ritrovi a scrivere un sms che recita "comincio a essere un po' stanca" capisci che sarà una lunga giornata. La conferma ti viene data poi dal tempo di mierda che fa fuori(=non si esce), dal fatto che oggi non verranno nè la baby sitter nè la signora che aiuta in casa, che mi chiama per dire che ha "quel virus che prende la pancia": la gastroenterite signò.
Zorro guarda ancora un po' i cartoni mentre Sancho Panza dormicchia. Io mi faccio un altro caffè, giusto per mantenere alto il livello di nervosismo e cerco di inventarmi qualcosa per far passare le prossime 12 ore.
E buona giornata anche a voi.
Zorro guarda ancora un po' i cartoni mentre Sancho Panza dormicchia. Io mi faccio un altro caffè, giusto per mantenere alto il livello di nervosismo e cerco di inventarmi qualcosa per far passare le prossime 12 ore.
E buona giornata anche a voi.
giovedì 19 gennaio 2012
Mai dire Mouse (Mickey)
Quando non si hanno figli è facile peccare di presunzione e criticare il comportamento di chi ne ha. Anche io sono caduta in questo errore e mi dicevo " no io questo non lo farei" ma in fondo sapevo che non era giusto esprimersi su una materia nella quale non ero affatto preparata. E così, ora che ne ho due, mi ritrovo a fare cose che ritenevo quanto meno discutibili.
Mi riferisco nello specifico al dibattuto tema della TV: quanta e quale proporne ai nani. Ero di quelle che diceva "massimo un'ora al giorno", possibilmente a rate. E invece, spesso, mi ritrovo a dire a nano number one "vuoi vedere i cartoni?" pur di riuscire a fare, che ne so, colazione. Io non so quanta TV guardi mio figlio, non l'ho quantificata, certo è che in tempi non sospetti avrei storto il naso.
E' chiaro che non gli propino nè Uomini e Donne nè Chi l'ha visto, ma una vasta gamma di programmi per bambini che vanno dal canale 46 del digitale (pubblicità occulta) a una serie di DVD di sopravvivenza. Mia ovviamente. Perchè sì, è una questione di sopravvivenza, soprattutto da quando Zorro non va più all'asilo (storia lunga) e li ho entrambi a casa. Ora anche io apprezzo quei cartoni che un tempo ritenevo stupidi e che, vai a vedere, non lo sono affatto ma hanno dietro una serie di studi di tipo pedagogico, psicologico, neurolinguistico. Primi tra tutti, loro, I TELETUBBIES. La loro era tuttavia sta per tramontare: Zorro, che prima li cercava tutti i giorni, ora li gradisce solo saltuariamente anche se ci si diverte ancora tanto. Quando era più piccolo ne rimaneva incantato, ora sta crescendo ed ha altre esigenze evidentemente.
Tra i preferiti: IN THE NIGHT GARDEN, della BBC, con personaggi dai nomi e dalle mansioni improbabili. Non vi dico per trovare i pupazzetti dei personaggi: solo online. Roba di nicchia insomma. Nella top ten rientrano anche: HANDY MANNY, DORA THE EXPLORER, MICKEY MOUSE CLUB HOUSE (SULEMANIFINOADOMANI).
Sia benedetto Walt Disney.
Mi riferisco nello specifico al dibattuto tema della TV: quanta e quale proporne ai nani. Ero di quelle che diceva "massimo un'ora al giorno", possibilmente a rate. E invece, spesso, mi ritrovo a dire a nano number one "vuoi vedere i cartoni?" pur di riuscire a fare, che ne so, colazione. Io non so quanta TV guardi mio figlio, non l'ho quantificata, certo è che in tempi non sospetti avrei storto il naso.
E' chiaro che non gli propino nè Uomini e Donne nè Chi l'ha visto, ma una vasta gamma di programmi per bambini che vanno dal canale 46 del digitale (pubblicità occulta) a una serie di DVD di sopravvivenza. Mia ovviamente. Perchè sì, è una questione di sopravvivenza, soprattutto da quando Zorro non va più all'asilo (storia lunga) e li ho entrambi a casa. Ora anche io apprezzo quei cartoni che un tempo ritenevo stupidi e che, vai a vedere, non lo sono affatto ma hanno dietro una serie di studi di tipo pedagogico, psicologico, neurolinguistico. Primi tra tutti, loro, I TELETUBBIES. La loro era tuttavia sta per tramontare: Zorro, che prima li cercava tutti i giorni, ora li gradisce solo saltuariamente anche se ci si diverte ancora tanto. Quando era più piccolo ne rimaneva incantato, ora sta crescendo ed ha altre esigenze evidentemente.
Tra i preferiti: IN THE NIGHT GARDEN, della BBC, con personaggi dai nomi e dalle mansioni improbabili. Non vi dico per trovare i pupazzetti dei personaggi: solo online. Roba di nicchia insomma. Nella top ten rientrano anche: HANDY MANNY, DORA THE EXPLORER, MICKEY MOUSE CLUB HOUSE (SULEMANIFINOADOMANI).
Sia benedetto Walt Disney.
martedì 17 gennaio 2012
Time flies o kronos è un dio divoratore (cit.)
A volte durante le crisi di nostalgia canaglia ascolto questa
e mi sorprende pensare che siano già passati 3 anni.
Da cosa? Da un sacco di cose.
e mi sorprende pensare che siano già passati 3 anni.
Da cosa? Da un sacco di cose.
mercoledì 4 gennaio 2012
Opinioni
Non è per fare la snob, perchè non lo sono affatto e perchè guardo Uomini&Donne il che è tutto dire ma, secondo me, chi ha nella propria libreria Buzzati, Calvino o, che ne so, McEwan, non dovrebbe avere anche Fabio Volo. E se ce l'ha, dovrebbe nasconderlo, come ho fatto io con uno dei libri di Bruno Vespa di cui siamo stati omaggiati qualche Natale fa.
Però sono opinioni personali.
Però sono opinioni personali.
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